I numeri sulla sanità soddisfano l’Usl 1: «Agordo e Pieve sono confermati»

Il direttore generale Rasi Caldogno spiega i contenuti: «Novità assoluta al S. Martino, eccellenza per le zecche»



Numeri ed indicazioni delle schede ospedaliere che accompagnano il piano socio sanitario 2019 - 2023 sono stati accolti con (moderato) ottimismo dal direttore generale dell’azienda Usl Dolomiti Adriano Rasi Caldogno: «Sono dati che ricalcano quanto già presente nel precedente piano socio sanitario. Quanto basta per essere soddisfatti, in attesa dell’approvazione da parte della quinta commissione consigliare ed al netto del problema annoso, sul quale però non intendo tornare per evitare di intristirmi, che riguarda la carenza di medici specialisti».

Rasi Caldogno passa in rassegna le principali voci che riguardano la Usl Dolomiti: «La grande novità è rappresentata dalla promozione ad eccellenza regionale del reparto di malattie infettive dell’ospedale di Belluno per quanto riguarda le patologie derivanti da punture di zecche. L’ospedale diventa punto di riferimento regionale per casistiche specifiche molto complesse. Sul resto delle indicazioni, che riguardano tanto l’ospedale di Belluno quanto tutti gli altri, non ci sono novità sostanziali rispetto al lavoro quotidiano che con grande impegno e sacrificio stiamo portando avanti da tempo».

All’ospedale di Belluno si trovano una neurologia di secondo livello per la rete ictus, la cardiologia H24 per la rete emodinamica e ortopedia come punto di riferimento per i traumi di zona. Oltre alla nuova unità di preparazione dei farmaci oncologici di recente inaugurata da Zaia. Per quanto riguarda Feltre, confermato il centro di riferimento aziendale di anatomia patologica, in neurologia è prevista l’attività sul decadimento cognitivo. La chirurgia generale è confermata centro di riferimento per la chirurgia oncologica gastrointestinale.

I “numeri” della nuova programmazione parlano di 56 figure apicali (primari) e un totale di 898 posti letto. Di questi primari, 54 sono nei reparti per acuti (area medica, area chirurgica, area materno infantile, terapia intensiva, area servizi, diagnosi e cura) con 733 posti letto. Due sono le strutture per riabilitazione con altrettanti primari: sono confermate a Belluno e Lamon per un totale di 165 posti letto mentre le strutture intermedie (ospedali di comunità, hospice e unità riabilitative territoriali) prevedono 117 posti letto complessivi.

«L’ospedale di Feltre si conferma punto di riferimento per il vicino Primiero» prosegue Rasi Caldogno, «l’accordo extraregionale con la provincia autonoma di Trento comporterà la garanzia di trenta posti letto destinati ai diecimila residenti del Primiero. Gli ospedali di Agordo e Pieve sono stati confermati come ospedali “in zona disagiata” e adeguati agli standard imposti dal ministero della salute. Questa è una risposta a coloro che continuano a gettare benzina sul fuoco a proposito del futuro di due strutture che invece godono di ottima salute e considerazione».

All’ospedale di Pieve confermata la base di elisoccorso per il volo notturno (anche a servizio delle Usl 2 e 3) ed il punto nascite: «Il punto nascite esiste, non è stato mai soppresso ma solo sospeso per la mancanza di pediatri e ginecologi. L’inserimento nel piano socio sanitario della piazzola di Pieve da destinare al volo notturno come punto di riferimento non solo per il Bellunese ma anche per il trevigiano e parte del veneziano rafforza quel progetto sul quale stiamo lavorando con forza e tenacia da tempo». —



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