I pagamenti sono troppo lenti imprese e Comuni in difficoltà

I sindaci chiedono al neo presidente Saviane di sollecitare una soluzione «Le ditte che hanno fatto i lavori devono essere pagate. Cosa diciamo loro?»

BELLUNO

Ci sono imprese che hanno dovuto licenziare i dipendenti, altre che vanno settimanalmente in municipio per sapere se ci sono novità. Il Fondo Comuni di confine garantisce risorse importanti ai territori che, appunto, confinano con Trento e Bolzano. I sindaci le definiscono «vitali». Ma c’è un problema: la velocità nei pagamenti.

«Bisogna fare qualcosa, velocizzare le pratiche», sentenziano i sindaci, convocati ieri in sala Affreschi della Provincia dal nuovo presidente del Comitato paritetico, Paolo Saviane.

Burocrazia eccessiva e liquidazioni tardive stanno mettendo in grossa difficoltà i Comuni. Lo ha detto chiaro Ornella Noventa, sindaco di Lamon: «Abbiamo i soldi e dobbiamo spenderli. Abbiamo grandi risorse da gestire, ma non è facile». Uffici tecnici con un solo dipendente, strutture piccole che devono far fronte a tutte le necessità di territori poco popolati ma vasti: i Comuni non ce la fanno più. Alcuni, come quelli del Feltrino, hanno chiesto all’Unione montana di utilizzare la sua struttura tecnica per far fronte all’enorme burocrazia che c’è dietro l’accesso ai contributi. «Troviamo insieme una soluzione», ha detto Saviane, tendendo la mano ai sindaci.

Ma il problema più grave è quello dei pagamenti. Il sindaco di Voltago Bruno Zanvit ha mandato a febbraio la rendicontazione del progetto di riqualificazione della ex scuola elementare. «Non ho ancora visto un euro», ha confessato. «L’impresa che ha fatto i lavori deve essere pagata e io non so più cosa dirle». I soldi devono arrivare dal Comitato paritetico, che ha sede a Trento. C’è stato qualche problema con il personale, e c’è stato qualche ritardo nella gestione delle pratiche. Che, ovviamente, vanno valutate nei minimi dettagli considerando che si erogano contributi significativi.

«L’azienda che attende i soldi ha dovuto licenziare del personale», continua Zanvit. «Il Comune, con un’anticipazione di cassa di 50 mila euro, è riuscita a pagarle qualcosa, ma non è sufficiente».

«Trento deve strutturare un ufficio decente per i pagamenti», ha aggiunto Leandro Grones (Livinallongo). «Io aspetto da quattro mesi un milione e mezzo di euro. Le anticipazioni di cassa sono limitate, e abbiamo la Corte dei conti sulla schiena. Capisco ci siano norme da rispettare, ma la questione va risolta». Anche perché l’anticipazione di cassa costa: Feltre, come ha spiegato il sindaco Paolo Perenzin, paga 50 mila euro di interessi all’anno per un’anticipazione fra 1,5 e 2,5 milioni di euro.

La criticità è nota, a Trento, e da Saviane è arrivata piena collaborazione ai sindaci per porre rimedio alla situazione. «Vanno velocizzate anche le procedure di approvazione dei progetti», ha detto il sindaco di Sovramonte Federico Dalla Torre. Richiesta condivisa da molti suoi colleghi.



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