I palazzetti Cingolani tornano a vivere

Inaugurate le attività artigianali nell’edificio ristrutturato. Bellumat: «Realizzata una idea che maturava dal 2009»

FELTRE. L’orafo Sergio Innocente, la pittrice Laura Ballis e Giovanni Sogne con la sua arte del tempo (fa meridiane), più le ditte Francescon stufe, Universo legno, Fent marmi, Hi project (settore illuminazione a led) e Dolom wood (arredamento), riunite nella cooperativa “Laboratorio Feltre” che fa capo all’Appia e un’area espositiva di prodotti tipici in accordo con il consorzio Dolomiti Prealpi.

Si è completato il puzzle per la rinascita dei palazzetti Cingolani, inaugurati ieri dopo i lavori di ristrutturazione eseguiti per farne la casa dell’artigianato che ha vocazione turistica e crea occupazione.

«Questa iniziativa può segnare il passo della cittadella ed è simbolico ed emblematico che proprio nel cuore pulsante della città storica abbiamo pensato di costruire una città dell’artigianato, settore che rappresenta l’identità del territorio e si realizza indirettamente anche una promozione turistica», afferma l’assessore al commercio Sabrina Bellumat. «Investire in quest’ambito vuol dire recuperare le tradizioni di un tempo, arricchite della qualità e dell’evoluzione della tecnologia».

«Il canone di locazione è calmierato per le attività, allo scopo di facilitare l’ingresso e favorire l’economia artigiana, che risente anch’essa della crisi. Un altro aspetto positivo è la possibilità data agli artigiani di rendicontare le spese degli arredi per ottenere un cofinanziamento regionale del 50 per cento», sottolinea l’assessore. «È ottimo l’insediamento di artigiani di pregio, nell’ambito di un incubatore d’impresa, quello dei palazzetti Cingolani, la cui ristrutturazione è stata gestita sulla base di una progettazione e un’idea lungimirante della precedente amministrazione. Adesso siamo arrivati a fare l’inaugurazione formale, anche se alcune ditte sono già avviate».

È stata una corsa a ostacoli, ripensando ai contrattempi, intoppi e rallentamenti incontrati lungo il percorso, ma adesso si vede il traguardo. È del 2009 infatti il contributo regionale di 320 mila euro abbondanti su un progetto da mezzo milione per il completamento del piano terra e del primo piano dello stabile affacciato su piazza Maggiore mediante l’esecuzione degli interventi edilizi e impiantistici funzionali ad ospitare cinque unità artigianali.

Nel 2011 il primo bando per la locazione dei locali, quando però doveva ancora cominciare la ristrutturazione. Nel frattempo però i lavori vanno per le lunghe e slittano, prima perché anche se i soldi c’erano tutti, non si potevano spendere per il Patto di stabilità, poi perché è cambiata in corsa l’impresa appaltatrice, poi ancora perché si è resa necessaria una perizia di variante per alcune modifiche dettate dalla Soprintendenza.

Ieri finalmente si è festeggiato. «È un successo dopo un lungo percorso», rimarca l’assessore al commercio. «Siamo contenti che si sia realizzata un’idea che maturava dal 2009».

E la festa è stata doppia, perché l’Appia ha scelto la sala degli Stemmi per celebrare il settantesimo anniversario dalla costituzione con un consegno. «La nostra associazione ha sempre creduto che Feltre possa avere una vocazione artigianale, commerciale e turistica», dire il responsabile della sede feltrina, Dino Cossalter. «È un’iniziativa lodevole e interessante. Sappiamo che non sarà una sfida semplice, perché il centro non ha continuità di visita. Cerchiamo di iniziare una rivitalizzazione».

Raffaele Scottini

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