I parlamentari pressano Salvini «Una soluzione per i gelatieri»

De Carlo: «Usiamo il buon senso in modo da non lasciare a piedi tanti lavoratori» De Menech ha presentato un’interrogazione e D’Incà una correzione del decreto

BELLUNO. Pressing sul Governo perché trovi il modo d’introdurre un’eccezione per i gelatieri e gli altri lavoratori transfrontalieri che hanno l’auto con targa straniera.

Auto che rischia la confisca, dopo il Decreto Sicurezza. Luca De Carlo, parlamentare di Fratelli d’Italia e sindaco di Calalzo ha scritto al ministro dell’Interno, Matteo Salvini. «Usiamo il buon senso, altrimenti si lasciano a piedi tanti bellunesi e si favorisce uno spopolamento già galoppante», ha messo nero su bianco il parlamentare.

Le soluzioni offerte dal decreto legge sarebbero due, come ricordato dal deputato: il trasferimento della residenza all’estero, con conseguente iscrizione all’Aire (Anagrafe degli Italiani residenti all’estero), oppure l’immatricolazione della propria autovettura in Italia. «Entrambe pongono delle problematiche difficilmente superabili», rileva De Carlo. «Nei paesi montani bellunesi c’è una lunga tradizione di lavoratori (soprattutto gelatieri) che si spostano in diverse località estere per alcuni mesi all’anno, al fine di seguire le loro attività. È del tutto evidente che una massiccia iscrizione all’Aire, in luoghi come questi, è destinata a far estinguere i comuni, a far drasticamente diminuire i servizi, a far scomparire le scuole e a favorire uno spopolamento già in corso. Anche la seconda soluzione non appare percorribile. Questi lavoratori trascorrono circa otto mesi all’estero e quattro in Italia. Il risultato, del tutto paradossale, è che queste persone dovrebbero immatricolare l’auto in Germania per i mesi in cui si trovano lì e poi reimmatricolare il veicolo in Italia quando vi fanno rientro per il periodo di chiusura dell’attività, con una consuetudine forzata assurda e massacrante».

De Carlo chiede pertanto al ministro di intervenire sull’attuale legislazione, in modo da inserire, per questi lavoratori, un’eccezione richiesta dal buon senso.

Federico D’Incà, M5S, dopo essersi incontrato con l’Uniteis, ha presentato una proposta di correzione del decreto. Roger De Menech del Pd ha inoltrato una interrogazione. Si sono mobilitati anche gli altri parlamentari bellunesi. «Stiamo per coinvolgere anche la Provincia di Sondrio, che ha i frontalieri con lo stesso problema» fa sapere Dario Olivier, presidente dell’Uniteis, «e il nodo è ancora più intricato a San Marino, che non è neppure un Paese europeo. Tutti insieme speriamo di spuntarla».

Intanto i gelatieri non usano le loro auto, ferme in garage, e palesano un’insofferenza ogni giorno più acuta: «Il risultato di questa novella, che avrebbe voluto ragionevolmente colpire determinate categorie di persone immigrate nel nostro paese per vivere e lavorare, ma che continuano a usufruire delle agevolazioni connesse all’acquisto di auto nei luoghi d’origine, è quello di porre in estrema difficoltà coloro che, da italiani residenti in Italia, gestiscono delle attività all’estero» avverte De Carlo.

«Dal punto di vista della regolamentazione dell’immigrazione e della prevenzione della criminalità, le nuove norme avrebbero certamente l’encomiabile scopo di colpire quegli individui che, pur vivendo e lavorando in Italia, utilizzano veicoli con targa straniera al fine di eludere il pagamento delle relative imposte, incontrando spesso peraltro agevolazioni sui premi assicurativi, e riuscendo talvolta ad evitare la notifica di contestazioni non contestuali all’infrazione». La norma, però, non tiene conto di un aspetto fondamentale: «In questo contesto, è rimasta colpevolmente del tutto priva di attenzione un’intera categoria di cittadini e lavoratori che avrebbero meritato un’attenzione diversa», aggiunge De Carlo, «e che ora si trovano a dover fare i conti con una normativa incoerente, che li danneggia senza giustificazioni e senza trovare soluzioni ragionevoli». —

Francesco Dal Mas

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