I pensionati «Minor costo e più presenza sul territorio»

BELLUNO. Le medicine di gruppo integrate costeranno per i prossimi quattro anni in tutto il Veneto ben 100 milioni di euro. L’accordo tra Regione e sindacati di categoria, siglato nei giorni scorsi,...

BELLUNO. Le medicine di gruppo integrate costeranno per i prossimi quattro anni in tutto il Veneto ben 100 milioni di euro. L’accordo tra Regione e sindacati di categoria, siglato nei giorni scorsi, non va giù alle parti sociali e soprattutto ai rappresentanti dei pensionati, che reputano questa somma un po’ eccessiva. Parliamo di cento milioni di euro pensati per incentivare i medici ad associarsi e a pagare le ore lavorate in più (sarà assegnato un bonus per ogni assistito). Le figure aggiuntive degli studi medici, come infermiere, personale amministrativo e specialistico, saranno in capo al Servizio sanitario nazionale.

Intanto, in provincia di Belluno i sindacati dei pensionati chiedono che venga tenuto presente, nella costituzione delle aggregazione funzionali territoriali, della conformazione del territorio montano. «Quei 100 milioni di euro sono tanti», dice Renato Bressan, segretario dello Spi Cgil, a nome anche dei colleghi delle altre sigle sindacali, «chiediamo che siano dati prima alle Usl che poi li distribuiranno. E poi noi non siamo contrari per principio alle aggregazioni in Valbelluna, ma bisogna stare attenti che non venga depauperato il territorio montano, che già sconta una conformazione molto disagevole. Se spogliamo le località più alte e più critiche di un presidio sanitario come sono gli studi dei medici di famiglia, si capisce che la gente sarà costretta ad andarsene. E non vanno spostati neanche di tanti chilometri, altrimenti si rischia la chiusura degli ambulatori».

I pensionati bellunesi chiedono all’Usl che su questo si ragioni con calma, mantenendo il servizio nelle frazioni. (p.d.a.)

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