I pescatori del bacino 8: «Non rifaremo le elezioni»
BELLUNO. L'associazione pesca sportiva Piave non rifarà le elezioni per il direttivo. La Provincia le aveva dichiarate irregolari un mese fa, rispondendo così ad un esposto presentato a Palazzo Piloni dall'ex consigliere Claudio Canova, ma il presidente Luigi Pizzico e il direttivo si sono avvalsi di una consulenza legale e sono convinti di aver fatto tutto correttamente.
Nell'assemblea straordinaria di ieri pomeriggio Pizzico ha chiesto ai soci presenti, una trentina, di esprimersi sull'argomento, e tutti hanno dato mandato al direttivo di proseguire su questa linea. In due si sono astenuti. L'associazione Piave, che ha in gestione il bacino di pesca numero 8, dunque, ora attende gli sviluppi della situazione. La Provincia potrebbe anche togliere all'associazione la concessione e commissariare il bacino, ma i soci sono disposti a correre il rischio.
«Noi ci basiamo sul nostro Statuto, che all'articolo 23 dice chiaramente che l'anno sociale inizia il 1° gennaio e si chiude il 31 dicembre di ciascun anno», ha ricordato Pizzico. «La Provincia ci ha intimato di ripetere la procedura di rinnovo del direttivo entro il 31 marzo, chiamando a votare chi era socio nel 2015. Ma questo non è possibile, da Statuto, perché con il 31 dicembre termina l'anno sociale».
Il 10 gennaio, quando si sono svolte le elezioni, poteva quindi votare solo chi aveva rinnovato l'adesione all'associazione. Secondo Claudio Canova la procedura seguita in quell'assemblea non è stata regolare perché non è stato concesso di votare a chi si è presentato dopo le 9.30, «ma avevamo messo un limite, giustamente», ha spiegato Pizzico.
Il presidente ha ripercorso la storia recente dell'associazione, ricordando che «Canova nell'agosto del 2015 aveva deciso di ripresentarsi con l'allora direttivo, salvo poi decidere diversamente». Ovvero con una cordata di pescatori da fuori provincia (provenienti da Milano, Mantova, Venezia, Vicenza, Trento, Rovigo). Quella lista si è presentata alle elezioni del 10 gennaio, ma nessun candidato è stato eletto.
Le procedure per il rinnovo del direttivo, ha evidenziato il presidente, sono disciplinate nello Statuto dell'associazione, quello che è stato approvato il 20 gennaio 2013 «e che la Provincia ha dichiarato conforme».
«Ci è stato contestato che non abbiamo permesso ai non soci di votare, ma se guardiamo lo Statuto ci siamo mossi correttamente», ha ribadito Pizzico. «Anche se avessimo permesso a tutti di votare, la cordata dei non bellunesi non avrebbe vinto comunque. Viene da pensare, allora, che qualcuno voglia liberarsi di noi».
Canova «ci ha denunciati in Provincia, andando a raccontare solo la sua versione dei fatti. E spiace che un ente che dovrebbe essere imparziale non lo sia stato. Il discorso ormai è diventato politico. Forse a qualcuno ha dato fastidio il fatto che ci siamo schierati contro le centraline idroelettriche in progetto sul Piave». I pescatori hanno contestato quei progetti apertamente per i danni che causerebbero all'ecosistema fluviale.
«Anche l'esposto presentato in Provincia non è corretto», ha continuato. «Se ci sono controversie interne all'associazione, bisogna rivolgersi al collegio arbitrale. Cosa c'entra Palazzo Piloni? Ce lo ha detto anche l'avvocato cui ci siamo rivolti». E, forte di quel parere, il direttivo andrà avanti lungo la strada tracciata il 10 gennaio.
Nell'ultima riunione ha anche deciso di sospendere dall'associazione per tre anni Claudio Canova, ha comunicato Pizzico ai soci.
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