«I piccoli comuni vanno valorizzati»
BELLUNO. «I piccoli comuni sono una risorsa per l’Italia e quindi vanno valorizzati».
È il messaggio lanciato anche dai sindaci bellunesi che ieri mattina hanno partecipato al convegno organizzato dall’Associazione nazionale dei piccoli comuni (Anpci) insieme con la Camera dei deputati, a Palazzo Montecitorio e a cui ha partecipato anche il ministro agli Affari regionali Enrico Costa.
Tredici i relatori tra cui il sindaco di San Gregorio nelle Alpi, Nicola Vieceli che è arrivato nella capitale accompagnato dai colleghi Dario Scopel primo cittadino di Seren del Grappa, Giocondo Dalle Feste di Gosaldo, Gianluca Dal Borgo di Chies d’Alpago.
«I piccoli Comuni in Italia sono la stragrande maggioranza ed ospitano milioni di cittadini i cui diritti vanno assolutamente salvaguardati così come vanno garantiti e salvaguardati paesaggio, ambiente, habitat naturali, cultura, storia, tradizioni ed identità locali», commenta Scopel che prosegue commentando, insieme ai colleghi, la giornata. «È nei piccoli Comuni che spesso si rinvengono modelli virtuosi e prodotti di eccellenza: ebbene una normativa che favorisca l’annientamento di questi enti determinerebbe la desertificazione di vaste aree italiane. Perciò auspichiamo che i parlamentari tornino a vivere le realtà dei territori ed a legiferare promuovendo una politica di sviluppo anziché di depotenziamento e favorendo una politica di riequilibrio demografico e di risorse finanziarie».
Secondo quanto riferiscono gli amministratori bellunesi, lo stesso ministro Costa si sarebbe detto contrario alle fusioni obbligatorie tra enti locali. «Anzi», precisano i bellunesi, «ha anche sottolineato come la previsione dell’obbligatorietà debba intendersi come una boutade. Questa sua contrarietà, poi, bisognerà vedere come si esplicherà a livello legislativo con le proposte che arriveranno in Parlamento. Ma soprattutto molto dipenderà anche da come andrà il referendum costituzionale. La proposta sugli enti locali è infatti in itinere». Nel corso del convegno si è parlato anche di associazione «obbligatoria non delle funzioni, ma in base a bacini omogenei dei territori», riferiscono i primi cittadini.
E proprio sullo spopolamento e sui numeri si è focalizzata la relazione del sindaco Vieceli. «Ho evidenziato, numeri alla mano, che i costi standard sono maggiormente rispettati nei piccoli comuni che nei grandi e che quello che viene risparmiato dai piccoli viene poi fagocitato dalle realtà che superano i 20 mila abitanti. Per quanto riguarda poi lo spopolamento, in Italia, dal 1985 al 2015 si è assistito alla perdita di 600 mila persone, con numeri maggiori nei grossi centri».
Sull’incontro di ieri, dove era presente anche la senatrice Raffaela Bellot, nessuno degli amministratori si fa false illusioni, «ma è un mattoncino nella costruzione di un futuro diverso per gli enti locali», dicono i bellunesi. Ma di questi temi si parlerà ancora nel Bellunese visto che dal 9 all’11 settembre si svolgerà a Chies d’Alpago la festa nazionale dei piccoli comuni. «La presidente dell’Anpci, Franca Biglio, infatti», precisa Gianluca Dal Borgo, «ci teneva a venire qui da noi. La cosa importante è che se la gente resta abbiamo speranza per il futuro e potremo offrire anche maggiori servizi altrimenti tutto questo sparirà».
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