I polli di Anzù in Iran passando per l’Expo

L’azienda avicola El Puner aperta un anno fa da due giovanissimi feltrini guarda al mercato persiano e si mette in luce all’Esposizione universale

FELTRE. Da Anzù all'Iran, con il ponte gettato dall'Expo: è il contatto che si apre per l'azienda avicola El Puner, nata poco più di anno fa ai piedi della rocca di San Vittore e gestita da due ragazzi poco più che ventenni, Nicoletta Bortolin e Nicola De Boni, che oggi e domani sono all'Expo per una conferenza organizzata dalla Commissione europea, unica impresa agricola del bellunese a partecipare grazie alla Confagricoltura.

Giovani e intraprendenti. In due parole è l'identikit dei titolari dell'azienda El Puner, fonzasina lei, feltrino lui, che da Anzù guardano al mondo, con una finestra aperta in questi due giorni in particolare sull’Iran: «In occasione della conferenza internazionale si avviano una serie di meeting e noi abbiamo un incontro con l'Iran», racconta Nicoletta Bortolin. «In teoria dovrebbero aprirsi le possibilità di vendere il nostro prodotto anche fuori dall'Italia. Proviamo a vedere come funziona la cosa, perché ci vorrebbero grandi numeri che noi facciamo fatica ad avere portando avanti una produzione di qualità. Facciamo cicli di 600-700 bestie ogni quattro-cinque mesi, ma se avessimo prima gli ordini, riusciremmo a soddisfare le richieste».

Il loro è un pollo ruspante, allevato a terra e all'aria aperta. L'azienda ha ottenuto recentemente l'uso del marchio del Parco delle Dolomiti Carta qualità – Campanula d'argento e segue il progetto trasparenza, «che fa vedere cosa mangia il cliente, ma anche cosa mangiano le bestie. In questo modo sai come si sono nutrite loro e cosa ti porti in tavola», spiega Nicoletta Bortolin.

L'azienda agricola El Puner ha completato la filiera corta - dove i pulcini nascono, crescono e vengono nutriti con mangimi a chilometro zero, fino alla vendita – e a un anno dall'inaugurazione – «il bilancio è positivo», dicono i titolari. «Sta andando bene. All'inizio abbiamo avuto tante spese, poi pian piano siamo riusciti ad autoprodurci il mangime, abbattendo i costi dell'alimentazione».

«Dall'Expo ci aspettiamo l'opportunità di vedere e conoscere altre realtà oltre alla nostra della montagna, e se hanno idee più vincenti, provare ad applicarle qui. Essere invitati da Confagricoltura ci ha sorpreso, ma siamo contenti».

Partiti ieri, Nicoletta e Nicola saranno impegnati con la conferenza oggi tutto il giorno e per parte della giornata di domani. «Porteremo la nostra esperienza di agricoltura di montagna e com'è fare polli qui», aggiungono.

«Si tratta di un convegno in cui si riuniscono i produttori e venditori di Europa, Africa e Medio Oriente. Siamo una piccola realtà, ma si impara anche dalle aziende grandi oltre a quelle piccole».

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