I residenti di Sois: «Poste Italiane ci ha preso in giro»

BELLUNO. Amarezza e disappunto. Sono questi i sentimenti tra gli abitanti della frazione di Sois dopo la chiusura dello sportello postale. Un ufficio che funzionava da quasi sessant’anni e che aveva...

BELLUNO. Amarezza e disappunto. Sono questi i sentimenti tra gli abitanti della frazione di Sois dopo la chiusura dello sportello postale. Un ufficio che funzionava da quasi sessant’anni e che aveva sempre offerto un servizio importante alla comunità che viveva lì e anche a quelle limitrofe.

«Siamo stupefatti dalle modalità con cui l’ufficio è stato chiuso», dice Tullia Barp, portavoce degli altri residenti, «una chiusura avvenuta nel giro di poche ore, tanto che sabato la stessa impiegata non sapeva nulla di quello che sarebbe accaduto. Si è trovata un avviso con la dicitura “Chiuso dal 29 settembre al 31 dicembre 2014 per lavori”. Ma vorremmo capire quali lavori saranno eseguiti. E da chi? Dal proprietario o dalle Poste? Per noi, tutta questa vicenda nasconde le reali intenzioni di Poste spa, che ha atteso di ricevere dalla proprietaria la disdetta del contratto con un anno di anticipo per chiudere l’ufficio».

«Il contratto di locazione, infatti, scade nell’agosto 2015: perché, quindi, chiudere un anno prima?», continuano i cittadini che aggiungono: «E pensare che in quell’immobile la società pagava un canone di poco superiore ai 130 euro mensili».

I residenti di Sois si sentono «presi in giro. Se avessimo saputo prima le intenzioni di Poste avremmo fatto una raccolta di firme, ci saremmo opposti, invece hanno tenuto tutto a tacere fino all’ultimo per non lasciarci margine di azione. E pensare che sabato alle 10 il contante a disposizione dell’ufficio era già terminato: qualcuno ha dovuto attendere il pagamento di qualche bollettino per avere la liquidità».

I residenti sono preoccupati: «Con tutte le scadenze che ci sono tra pensioni, Tasi, Tari e altro saremo costretti ad andare a Belluno e a fare ore e ore di coda. Ma non tutti a Sois hanno la patente o qualcuno che li può portare». (p.d.a.)

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