I rifugisti, veri ambasciatori delle Dolomiti in formato Unesco

In Val di Zoldo l'incontro annuale dei gestori sotto il cappello della Fondazione con quattro focus tematici: gestione acqua, flussi turistici, portali online e prodotti del territorio

VAL DI ZOLDO. È diventato ormai uno degli appuntamenti più attesi dell’anno il corso che la Fondazione Dolomiti UNESCO dedica ai gestori dei 66 rifugi che operano all’interno del Patrimonio Mondiale. Quest'anno l'incontro si è svolto nel comune di Val di Zoldo.

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Ottima la partecipazione: ben la metà dei gestori dell' “area cuore” delle Dolomiti Patrimonio Mondiale era presente alla due giorni, finalizzata come sempre alla formazione dei primi ambasciatori dei valori UNESCO, ma anche alla discussione sulle problematiche comuni e sulle possibili soluzioni.

Presente alla conclusione dei lavori il presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO Mario Tonina: “Siete gli ambasciatori del riconoscimento UNESCO perché vivete nel cuore delle Dolomiti e ne toccate con mano le sfide. Grazie alla vostra attività contribuite a mantenere la montagna abitata. Non abbiamo altra scelta che fare sempre più rete, sia a livello locale che internazionale. Sono infatti qui in vostro ascolto al fine di farmi portavoce delle vostre necessità all'interno del Consiglio di Amministrazione della Fondazione".

I LAVORI

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L'inizio del programma non poteva che essere in quota: al rifugio Città di Fiume l'architetto e paesaggista Cesare Micheletti, e il geologo Emiliano Oddone, hanno accompagnato i gestori ad apprendere un metodo di lettura del paesaggio dolomitico, per rispondere alla sempre più frequente necessità di dar conto, ai turisti provenienti da tutto il mondo, delle ragioni che hanno portato al riconoscimento UNESCO.

Nella sala polifunzionale del Comune di Val di Zoldo, a Fusine, è iniziato il confronto, introdotto dai saluti del sindaco di Val di Zoldo Camillo De Pellegrin, del direttore della Fondazione Dolomiti UNESCO Marcella Morandini e del presidente del CAI Veneto Renato Frigo.

Nel suo intervento Enrico Vicenti, segretario generale della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO ha illustrato ai partecipanti il significato dell'essere cittadini e operatori economici in un luogo riconosciuto Patrimonio Mondiale dall'UNESCO, partecipando quindi a una responsabilità globale.

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La seconda giornata di lavori è stata interamente dedicata al confronto tra i rifugisti, facilitato dalla moderazione di esperti, su quattro tematiche particolarmente sentite: le prenotazioni online, la risorsa acqua, le interazioni fra la rete dei produttori di qualità e la rete dei rifugi e la gestione dei flussi turistici, per il miglioramento dell'ospitalità. Hanno moderato il dibattito: l’architetto Irma Visalli; Andrea Omizzolo, ricercatore dell’Accademia Europea di Bolzano – EURAC; Marco Tonet, ideatore dell’Alta Via Dolomiti Bellunesi e Giacomo Benedetti, Presidente della Commissione Nazionale Rifugi del CAI – Club Alpino Italiano.

LE DICHIARAZIONI

Mario Tonina, presidente Fondazione Dolomiti UNESCO: “Dobbiamo fare gioco di squadra e voi rifugisti ne siete protagonisti perché sapete quanto sia importante avere cura del proprio ambiente montano e quando sia strategico salvaguardare il paesaggio delle Dolomiti inteso come spazio di vita. Voi potete davvero fare la differenza. Ci vogliono responsabilità e consapevolezza e noi come Fondazione - ha concluso - ci impegneremo al massimo. Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti e complessi da gestire ed affrontare. Penso ad esempio alla gestione dell’acqua o degli eventi estremi. I rifugi – ha aggiunto – sono presidi culturali d’alta quota, come li ha felicemente definiti l’amico Annibale Salsa. Luoghi in cui non dobbiamo aver paura di fare educazione a tutto campo e promuovere comportamenti virtuosi da parte di chi li frequenta, ribadendo la stretta e reciproca connessione tra impatti globali e locali. ”

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