I sacerdoti aiutano 85 nuclei donando il 5% dello stipendio

BELLUNO. Sono 85 le famiglie sostenute dal fondo di solidarietà, nato grazie ai contributi volontari dei sacerdoti della diocesi di Belluno-Feltre. Un fondo che, pochi giorni fa, ha superato quota...
Un momento del pranzo di Pasquetta 2012 con 300 persone in difficolta' , "invitate" dalla Comunita' di Sant'Egidio.La povertà aumenta e aumentano anche le file davanti alle mense dei poveri. Come a quella nella Basilica di Santa Maria in Trastevere dove oggi un immigrato,al quale è stato negato un posto, ha ferito due persone. Fino ad alcune settimane fa al pranzo domenicale organizzato dai parroco della basilica romana si presentavano circa 20-25 persone, "in pochissime settimane sono diventati tra i 100 e i 120 - spiega Mario Marazziti, il portavoce della Comunità di Sant'Egidio - Si sono creati così tempi d'attesa e non c'é spazio per tutti. ANSA/CLAUDIO PERI
Un momento del pranzo di Pasquetta 2012 con 300 persone in difficolta' , "invitate" dalla Comunita' di Sant'Egidio.La povertà aumenta e aumentano anche le file davanti alle mense dei poveri. Come a quella nella Basilica di Santa Maria in Trastevere dove oggi un immigrato,al quale è stato negato un posto, ha ferito due persone. Fino ad alcune settimane fa al pranzo domenicale organizzato dai parroco della basilica romana si presentavano circa 20-25 persone, "in pochissime settimane sono diventati tra i 100 e i 120 - spiega Mario Marazziti, il portavoce della Comunità di Sant'Egidio - Si sono creati così tempi d'attesa e non c'é spazio per tutti. ANSA/CLAUDIO PERI

BELLUNO. Sono 85 le famiglie sostenute dal fondo di solidarietà, nato grazie ai contributi volontari dei sacerdoti della diocesi di Belluno-Feltre. Un fondo che, pochi giorni fa, ha superato quota 100 mila euro. Somma che è stata già spesa in progetti a favore di famiglie, single, divorziati, stranieri.

Ad oggi aderiscono una sessantina di sacerdoti, rispetto ai 40 del 2012, quando è nata l’iniziativa. Il fondo - che prevede il versamento ogni mese del 5 per cento del reddito mensile - rientra nelle iniziative della Caritas diocesana e ha preso vita grazie all’iniziativa di monsignor Pietro Bez, già vicario generale, che ne è tuttora il coordinatore.

A giugno del 2014 erano stati corrisposti in aiuti 61mila euro (di fatto l'intera cifra raccolta) per soccorrere 52 famiglie, con interventi che vanno dai 500 ai 2500 euro. Le persone che hanno bisogno di aiuto sono segnalate dai parroci o dalla stessa Caritas diocesana che poi, «dopo aver eseguito le necessarie verifiche sulla reale difficoltà economica dei richiedenti, eroga le somme che possono servire per pagare una bolletta, l’affitto o qualche cura per i figli», precisa monsignor Bez. «Stiamo parlando di persone che hanno perlopiù perso il lavoro. Il fatto che i residenti aiutati siano aumentati, significa che la crisi non è passata, ma resta forte, anche se poi tra tutte quelle che hanno bisogno di aiuto, c’è sempre qualcuna che riesce a trovare una via di uscita, un altro impiego e quindi si risolleva».

La situazione, quindi, non è migliorata in provincia rispetto ai primi anni della crisi economica. Solo grazie al sostegno degli enti locali, della Caritas e di altre associazioni di volontariato, le famiglie in difficoltà riescono ad arrivare a fine mese.

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