I sindacati dei metalmeccanici bocciano la relazione sull’Acc
BORGO VALBELLUNA
Sonora bocciatura, da parte del sindacato, della relazione depositata dal commissario giudiziale di Wanbao Acc, Anna Di Pasquale.
Fiom, Fim e Uilm esprimono «profonda delusione». Le sigle sindacali si dicono indignate perché giunge dal Friuli l’eco di polemiche politiche dove la nomina del commissario Di Pasquale rientrerebbe in una complicata trama di potere («O meglio, di sottopotere») che comprenderebbe anche Autovie Venete.
«Chiediamo al ministro Patuanelli con grande chiarezza che la scelta del commissario straordinario incaricato del salvataggio dello storico stabilimento di Mel sia ispirata solo dal criterio della competenza industriale necessaria per raggiungere lo scopo. Tutto il resto non interessa ai lavoratori e a chi li rappresenta, e anzi suscita inquietudine e disgusto».
Per quanto riguarda la nomina del commissario straordinario – Di pasquale o Castro? – si sa che il Tribunale fissa l’udienza per decidere l’ammissione in amministrazione straordinaria non prima di 10 giorni dal deposito della Relazione (8 maggio) e non oltre 30 giorni (27 maggio). In genere sta sui 10 giorni. Il Mise, dal canto suo, nomina il commissario straordinario entro 5 giorni dall’udienza.
Quanto alla relazione, per le tre organizzazioni sindacali dei metalmeccanici «è straordinariamente generica. Liquida in poche righe questioni decisive, senza offrire alcuna seria indicazione sulla strategia per il rilancio di Mel, che ci si limita a definire possibile. In realtà, traspare da essa un evidente atteggiamento da “curatore fallimentare” e non da “commissario straordinario” . La differenza è decisiva: il primo protegge soprattutto i creditori, il secondo soprattutto la continuità industriale e occupazionale dello stabilimento. Sembra quasi che l’avvocato Di Pasquale stia ricalcando in modo pedissequo la disastrosa “ricetta” difensiva della dirigenza Wanbao», afferma il sindacato.
Ai tavoli con il Mise e la Regione da ottobre 2019 in avanti, era stata invece concordata una chiara strategia, suggerita da Maurizio Castro, già commissario straordinario Acc e condivisa da istituzioni e sindacato: aumento significativo dei volumi per abbassare il punto di pareggio e aumentare la quota di mercato; ritorno in azienda o in Italia delle forniture-chiave delocalizzate in Cina e rafforzato posizionamento di Mel nel segmento medio-alto del mercato; avvio immediato dell’industrializzazione di nuovi prodotti per il 2021; reperimento immediato di ulteriori dotazioni finanziarie attingendo ai mercati con strumenti innovativi; costruzione delle alleanze internazionali per far diventare Mel il “terzo polo” mondiale del compressore.
«Di tutti questi temi, nessuno è sviluppato nella relazione. Al contrario, si colgono vistosi elementi “regressivi” rispetto alla strategia “espansiva” definita con il Mise e con la Regione».
Insiste il sindacato: «Diciamo chiaro e tondo che prima vengono le strategie industriali, e poi i nomi giusti per realizzarle. Esigiamo chiarimenti immediati dal Mise sulla sue fondamentali intenzioni rispetto allo stabilimento: vengono confermate quelle già definite o si è per ragioni misteriose cambiato idea?». —
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