I sindacati di polizia: a Belluno mancano 40 agenti

Non solo l’immancabile deficit di personale. Nel bollettino 2015 sulle carenze della polizia bellunese, che i sindacati depositeranno a breve sulla scrivania del nuovo questore, le voci in rosso restano sempre le stesse: mancanza di turn over, età media dell’organico salita a 48 anni, parco mezzi scadente e l’eccessiva frammentazione di uffici e servizi.
Una volante davanti alla questura
Una volante davanti alla questura

BELLUNO. Non solo l’immancabile deficit di personale, stimato in una quarantina di unità. Nel bollettino 2015 sulle carenze della polizia bellunese, che i sindacati depositeranno a breve sulla scrivania del nuovo questore, le voci in rosso restano sempre le stesse. Da almeno cinque anni a questa parte: mancanza di turn over, età media dell’organico preoccupantemente salita a 48 anni, adeguamento del parco mezzi - con veicoli in servizio che vantano anche 300 mila chilometri sul groppone - che resta (come in tre questure su quattro in Italia, del resto) un miraggio e l’eccessiva frammentazione di uffici e servizi, sparsi in sei differenti sedi nel capoluogo.

Polfer di Calalzo e Postale a rischio
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Diagnosi di un paziente già debilitato quella confermata anche da Oscar Arboit, segretario provinciale del Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia). «Le criticità più evidenti sono due: l’eccessiva delocalizzazione degli uffici e un organico cronicamente sotto soglia. Problemi seri se consideriamo che avere tanti uffici e servizi locati in sedi diverse non crea solo pesanti disagi nella comunicazione interna, ma anche al cittadino. Senza dimenticare che più sedi significa anche più spese, sprechi insomma. Non bisogna dimenticare, infatti, che la sede della Digos in via Lungardo è una struttura in affitto, come lo è la sede della stessa questura, visto che lo stabile è della Provincia. E inevitabile che rilanceremo al nuovo questore la necessità di procedere con la riqualificazione della Fantuzzi per accorpare tutti gli uffici. Per il Siulp, tuttavia, la vertenza più urgente resta quella legata al personale: siamo sotto organico di una quarantina di unità, un deficit sensibile e non più trascurabile. Questo senza dimenticare il discorso dell’età media dei poliziotti bellunesi: è salita a 48 anni, un dato che preoccupa se consideriamo la tipologia di lavoro richiesta a chi deve fare controllo sul territorio».

Il bilancio 2014 Registrati in media 411 reati al mese

Un allarme acceso anche dai semplici numeri, quelli che snocciola Ugo Grando, segretario provinciale del Coisp (Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forza di polizia): «Per quanto riguarda il solo personale che orbita intorno alla questura siamo circa 130 unità. Negli ultimi 5-6 anni abbiamo perso tra il 25 e il 30 per cento del personale, sia a livello di questura sia a livello provinciale, inserendo cioè nel calcolo anche Polfer di Belluno e Calalzo, stradale di Feltre, Belluno, Valle di Cadore e Commissariato di Cortina. Un calo arrivato in 5 anni, non in 20 e all’orizzonte non si vedono cambiamenti, nè tantomeno facce nuove, nonostante una media di 7-8 pensionamenti all’anno. E si continua a invecchiare come organico, un dato molto preoccupante. Con questo andazzo si continua a mettere sotto pressione uffici, servizi e personale. Uffici e servizi delocalizzati, poi, resta un paradosso in termini di funzionalità: per noi poliziotti come per i cittadini».

Fantuzzi nodo cruciale per Stefano Marinconz, segretario provinciale Silp (Sindacato italiano lavoratori polizia) Cgil. «Unificare tutte le strutture significa ottimizzare il lavoro e garantire anche un bel risparmio, per affitti e manutenzioni. Anche per il recupero di personale, ci sarebbe più comunicazione tra i diversi uffici investigativi al bisogno. Attualmente, poi, ci sono quattro strutture videosorvegliate, mentre con la Fantuzzi operativa si limiterebbe a un solo sistema la videosorveglianza. Noi, però, dobbiamo pensare anche al cittadino e in tutta questa vicenda chi paga è sempre lui: se uno deve fare una denuncia per reato telematico deve andare in via Vittorio Veneto alla polizia Postale, se deve fare un passaporto per smarrimento deve andare in questura per la denuncia e in via Lungardo per fare il documento. Il personale? Servizi e pattuglie sono sempre ai limiti, per fortuna che qui nel Bellunese la cittadinanza è collaborativa, molto più che altrove e questo costituisce un grosso aiuto nel controllo del territorio. I colleghi che sono andati in pensione sono stati molti, come molti sono quelli prossimi, ma negli ultimi 5 anni l’integrazione di personale, qui, è stata alla grande di una decina di nuove unità e la conseguenza è che oggi molti uffici che vengono impiegati nell’ordine pubblico vengono ridotti, costretti a offrire un servizio part-time al cittadino se non a volte addirittura a sospenderlo».

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