I sindacati duri con Dolomitibus. «Pochi autisti? Pagateli di più»

I lavoratori del servizio di trasporto pubblico sono stanchi. «Contrattazione ferma da 18 anni e orari di lavoro massacranti», venerdì un incontro in Prefettura
A meno di due settimane dall’inizio della scuola mancano 20 autisti di bus e corriere
A meno di due settimane dall’inizio della scuola mancano 20 autisti di bus e corriere

BELLUNOPerché gli autisti continuano a dimettersi da Dolomitibus? «Per delle retribuzioni non adeguate, per una inconciliabilità di vita lavoro con tempi di impegno sempre maggiori, per un mancato riconoscimento delle professionalità, per l’assenza di programmazione».

È duro l’attacco dei sindacati, stanchi di quello che definiscono un «silenzio assordante» su troppe questioni, irrisolte da anni, che venerdì saranno portate all’attenzione del Prefetto.

«Anche quest’estate Dolomiti Bus ha lanciato l’ennesimo grido d’allarme», scrivono Alessandra Fontana (Filt Cgil), Stefano Bergamin (Fit Cisl), Federico Cuzzolin (Uil trasporti) e Loris Da Ros (Faisa Cisal). «Mancano autisti, ma anche operai in officina, in magazzino e pare vi siano difficoltà a reclutare figure di più alta specializzazione. Il grido però fa pari con un silenzio assordante rispetto al perché si sia arrivati a questa situazione non più arginabile».

IL NODO DELLE PAGHE

La prima richiesta è di rivedere una contrattazione interna ferma dal 2004: «Davvero si pensa che le indennità concordate 18 anni fa possano avere ancora oggi una qualche forza?», scrivono le sigle sindacali.

«Davvero si pensa che un Premio di risultato, legato ad una produttività che stona con la natura di servizio pubblico locale, possa riequilibrare la perdita del potere di acquisto degli autisti?».

ORARI

«Ma l’azienda tace anche rispetto all’organizzazione del lavoro». I turni «non consentono più alcuna conciliazione vita lavoro» con orari spezzati, «nastri che superano le 12 ore di impegno giornaliero, avvicinamenti a casa sempre più spesso negati “perché non c’è personale”».

Ormai non si dimettono solo i nuovi assunti, «stiamo perdendo le professionalità più specializzate, i “vecchi autisti” che non trovano più alcuna gratificazione, né economica né professionale».

IL RUOLO DELLA POLITICA

«Ma tace anche la politica locale, che pare non preoccuparsi davvero del fenomeno e delle ricadute per il territorio e per i cittadini. Martedì scorso l’azienda ha comunicato che il servizio scolastico prevede 112 turni e solo 129 lavoratori (di cui, in parte, oggi impegnati in altre mansioni) per coprirli».

A due settimane dalla ripresa delle scuole «mancano almeno 20 autisti. Pensando di tranquillizzarci ci è stato detto che sono state coinvolte le Agenzie per il lavoro. Davvero siamo costretti ad affidarci a delle agenzie, a lavoratori che, ammesso si trovino, non conoscono il territorio e verranno necessariamente assegnati nelle zone più agibili costringendo ancora una volta coloro che ancora resistono ad accollarsi trasferte e servizio “tappabuchi”?».

L’OFFICINA E IL FUTURO

L’organico dell’officina è passato da 18 meccanici alla metà. «Ci chiediamo come e a che condizioni possa essere garantita la manutenzione e la riparazione dei mezzi».

«A settembre la Provincia, ormai socia di minoranza dopo la gara a doppio oggetto, sottoscriverà con Dolomiti Bus il nuovo programma di esercizio per i prossimi 9 anni (più eventuali 4). Nelle linee guida si parla di servizio flessibile (servizio a chiamata?), di investimenti, clausole sociali a tutela dei lavoratori». Ma non c’è stato alcun confronto con i sindacati. «Quale piano futuro? Quali investimenti? Quale servizio? Ad oggi a noi vengono solo proposte ipotesi di taglio di linee e chilometri perché mancano lavoratori».

L’AZIONE

Come se ne esce? Pagando di più gli autisti, dicono i sindacati, chiedendo risorse aggiuntive per il territorio, costruendo turni a misura di essere umano. Venerdì le richieste saranno illustrate al Prefetto: i sindacati hanno infatti avviato la procedura di raffreddamento nei confronti dell’azienda e hanno chiesto che all’incontro partecipino la Provincia e il Comune di Belluno.

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