I sindacati: fronte comune per salvare il Codivilla

Roffarè (Cisl): «Le eccellenze un valore aggiunto per gli ospedali di montagna» Fiocco (Cgil): «Comitati, cittadini e associazioni restino al nostro fianco»
Di Marina Menardi
Stefano Da Rin Puppel-Gian Paolo Perona-Cortina d'Ampezzo-Istituto Codivilla Putti-Il Codivilla
Stefano Da Rin Puppel-Gian Paolo Perona-Cortina d'Ampezzo-Istituto Codivilla Putti-Il Codivilla

CORTINA. Un fronte unico contro la delibera della Regione sul Codivilla Putti è emerso dagli interventi della cittadinanza e delle associazioni presenti all'incontro pubblico organizzato giovedì sera a Cortina sul tema “Codivilla Putti??? Troppi punti di domanda”.

Dal pubblico sono intervenuti i sindacati, a partire da Andrea Fiocco, della Cgil, che aveva organizzato alcuni giorni fa l'assemblea con i dipendenti del Codivilla Putti: «Sono contento nel vedere che la politica si sta muovendo. Non solo la politica, ma anche i Comitati, l'Anio (l'Associazione Nazionale per le infezioni Osteo-articolari, ndr) e la cittadinanza si stanno muovendo per un bene comune. Per quanto riguarda i lavoratori, non c'è scritto cosa succederà il 30 aprile. Abbiamo chiesto un incontro con il direttore generale della Usl Dolomiti, Rasi Caldogno, finora piuttosto assente dalla discussione, affinché come socio di maggioranza dell'ospedale ci spieghi cosa sta accadendo».

Rudy Roffarè, della Cisl, ha citato Sergio Reolon, dando atto di quanto ha fatto per la montagna bellunese. «Dobbiamo battagliare affinché i nostri problemi vengano capiti da chi sta fuori dal nostro territorio. Le eccellenze sono un valore aggiunto per gli ospedali di montagna, non possiamo permettere questa improvvisazione da parte della Regione. Come comitati e come opposizione dobbiamo sempre vigilare».

Giovanni Valle è intervenuto spronando gli organizzatori dell'incontro a invitare il presidente Zaia o l'assessore alla Sanità Coletto per capire cosa vogliono fare del Codivilla. «L'iniziativa è lodevole, ma il Pd è all'opposizione. Come comitati, bisogna coinvolgere chi detiene la maggioranza in Regione». Valle è stato critico sul fatto che una parte dei Fondi di confine siano stati destinati alla sanità, nello specifico all'ospedale di Agordo e di Lamon. «Trovo questa cosa fuori luogo. I Fondi di confine servono per il turismo e l'economia, non per gli ospedali».

Giordano Menardi, da sempre in prima fila per la difesa del Codivilla Putti, ha incentrato il suo intervento sul lato umano dell'ospedale di Cortina: «Se la cura per l'osteomielite dovesse finire, sarebbe una pugnalata per tutti. Ad andare di mezzo sarebbero i malati, i più deboli. Coloro che hanno lavorato al Putti, dai tempi di Sanzio Vacchelli e Colombani, fino ad oggi, hanno fatto tanto del bene. Niente è perfetto, ma dobbiamo salvare il Putti, perché chi salva una vita, salva il mondo».

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