I sindaci compatti chiedono interventi

Tutta l’area si è mobilitata: «Pensiamo che problemi analoghi siano presenti in altre parti della volta»

COMELICO SUPERIORE. Ancora una volta i sindaci del Comelico e di Sappada dimostrano di saper fare quadrato. La chiusura della galleria "Comelico" è diventata subito un problema di tutti, per cui Alessandra Buzzo, prima cittadina di Santo Stefano di Cadore, si è trovata immediatamente le spalle coperte. Con lei ha interloquito per primo Marco Staunovo Polacco, sindaco di Comelico Superiore, che già alle otto del mattino aveva piazzato, a Padola, all'incrocio per il passo Monte Croce, tre fra vigili e uomini della Protezione civile per dirottare il traffico verso l’altro passo, Sant'Antonio.

«Sono stati degli eroi - riconosce il sindaco - perché dalle otto fino al tardo pomeriggio non si sono mossi dalla strada, neppure per andare a prendere un caffè, consigliando al meglio e con la massima cortesia gli automobilisti un po’ preoccupati». Staunovo ha pure telefonato a Veneto Strade perché provvedessero a mettere nella massima sicurezza il passo Sant’Antonio: strada che in qualche angolo all’ombra era ghiacciata e poteva rappresentare un pericolo per i numerosi automobilisti in salita e in discesa.

Ivano Mattea, sindaco di Danta di Cadore, si è pure lui messo a disposizione per agevolare il traffico attraverso il suo paese, quello in salita e in discesa da Santo Stefano.

«Il problema della galleria Comelico non è tanto grave per il distacco del calcestruzzo in sé (si tratta di un metro quadrato della volta del tunnel) - puntualizza Marco Staunovo -, ma lo è perché abbiamo l'impressione che analoghi problemi siano presenti, come affermano alcuni tecnici, in altri tratti della galleria. Quindi per darci sicurezza è necessaria una urgente e capillare ricognizione lungo tutto il tratto del traforo».

Numerosi i residenti di Padola che utilizzano il Sant’Antonio piuttosto che scendere a Santo Stefano ed entrare in galleria. Ma da Candide - sempre in comune di Comelico Superiore - si preferisce questa seconda direzione di marcia. E quindi la transitabilità della condotta è davvero una priorità per tutto il Comelico. Il problema resta la notte con la galleria chiusa. Se gli automezzi leggeri possono fare il Sant’Antonio, quelli pesanti non hanno alternativa rispetto a Monte Croce e a Dobbiaco. L’emergenza, fra l'altro, è avvenuta nel pieno del ponte di Carnevale. (fdm)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi