I sindaci sono pronti all’azione legale

Martedì i 33 comuni coinvolti discuteranno le strategie. Manfreda polemico per l’assenza di informazioni e coordinamento
Di Irene Aliprandi

BELLUNO. «Vogliamo vederci chiaro e dare alla gente tutte le informazioni su quanto è successo, senza omissioni». Martedì alle 15, nella sede della Magnifica Comunità del Cadore, i 33 sindaci dei comuni colpiti dal black out di Santo Stefano si riuniranno per decidere una strategia condivisa. All’incontro sono invitati anche i consiglieri regionali e i parlamentari locali. L’assenza di un soggetto che faccia l’interesse di tutta la comunità bellunese si sente più che mai e a farsi carico di supplire a questa mancanza è il Consorzio Bim con il vicepresidente Mario Manfreda.

«Sentiamo forte il problema dell’assenza di una rappresentanza», dice Manfreda, «ma noi sindaci abbiamo ben presenti le nostre responsabilità e intendiamo andare fino in fondo. Giusto per far capire quanto manchi un soggetto che si faccia carico dei problemi di questa provincia, basti pensare che ad oggi non abbiamo ancora ricevuto un solo comunicato ufficiale e formale di quanto è successo». E al commissario della Provincia Capocelli, che si è definito un tecnico, Manfreda dice: «Mi permetto di dissentire. Rispetto i ruoli, ma in un momento di assenza di un soggetto democraticamente eletto e dopo più di due anni di incarico, il commissario dovrebbe avere chiara la responsabilità di curare gli interessi della comunità bellunese».

Ma quel che è ancora più grave è che: «Fin dalle prime ore abbiamo sentito questa difficoltà: non c’era nessuno che ci desse spiegazioni, che ci dicesse qual era l’entità del black out e quando sarebbe stato risolto. L’informazione è mancata completamente», racconta Manfreda. Per il sindaco di Lozzo bene ha fatto il presidente veneto Zaia: «A mettere sul piatto la questione delle responsabilità, che se ci sono vano trovate», mentre Manfreda definisce “inaccettabili” le accuse ai sindaci: «Rimando al mittente le parole di alcune agenzie che accusano i sindaci di ostacolare la costruzione delle infrastrutture».

L’obiettivo di martedì, comunque, è dichiarato: «Avviare un’azione legale, sia civile per il risarcimento dei danni, che penale. Le nostre comunità hanno subito sia danni materiali che di immagine e proprio nel momento topico della stagione invernale. Il nostro territorio ne è uscito a pezzi. Noi non staremo zitti, non colpiremo nel mucchio, ma vogliamo vederci chiaro, perché è nostro dovere fare chiarezza. Non lasceremo perdere perché quello che è successo è molto grave. Vogliamo risposte: o le daranno a noi, oppure ai nostri avvocati».

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