I sindaci veneti a Venezia pronti i ricorsi dopo i tagli alla Rigenerazione urbana
BELLUNO
Massaro lancia un appello ai parlamentari bellunesi in vista dell’incontro tra i sindaci veneti in programma questa mattina a Ca’ Farsetti a Venezia. Tema della discussione il congelamento dei fondi destinati alla rigenerazione urbana.
Il primo cittadino del capoluogo ha inviato una nota a tutti i rappresentanti del territorio a Roma elencando una serie di pesanti effetti che ricadrebbero su ogni Comune nel caso venisse confermato il provvedimento del Governo che blocca il finanziamento delle tante opere avviate nel Paese grazie al bando periferie.
«Nel dossier che ho inviato ai nostri rappresentanti a Roma», spiega Massaro, «ho raccolto tutto il materiale riguardante la rigenerazione urbana, comprese le attività burocratiche e contabili e i problemi relativi all’avanzo di amministrazione che deriverebbe dal congelamento del fondo del bando periferie. Abbiamo poche settimane per far capire il grave errore che è stato commesso e per mettere una pezza a una scelta gravissima, che va contro le politiche moderne di sviluppo e che blocca la crescita economica del Paese».
Dalla comunicazione inviata dal primo cittadino emergono diversi elementi che, amplificati dalla voce dei parlamentari bellunesi, dovrebbero quanto meno far ragionare il Governo centrale sulle conseguenze del provvedimento. Tra queste si trovano il rinvio di appalti per oltre 3,9 miliardi di euro totali che causerebbe un pesante contraccolpo su Pil e occupazione, il rischio di una definitiva rinuncia da parte di molti imprenditori davanti a un rinvio di oltre un anno, che potrebbe anche tramutarsi in uno stop definitivo, e lo sblocco degli avanzi comunali fatto risparmiando risorse statali con un taglio lineare ai Comuni di più risorse di quante ne risparmierebbe lo Stato. Per Belluno si parla di uno sblocco di circa 5 milioni a fronte di un blocco di 35 milioni di investimenti (di cui 18 milioni da contributo statale), di 700 mila euro di risorse comunali sottratte a investimenti e manutenzioni e di minori spazi di manovra futuri nel patto di stabilità. A questo si aggiungerebbe la mancata possibilità di evitare l’ulteriore sfruttamento del suolo, rinnovando spazi e strutture esistenti oltre che il congelamento di 3,6 milioni derivanti dal bando per l’edilizia scolastica.
Oggi a Venezia i sindaci studieranno le prossime iniziative da portare avanti nella corsa contro il tempo per tentare di fermare questo provvedimento. «Sarà una riunione senza colori politici», continua Massaro, «si ragionerà unitariamente contro una decisione tanto grave. Da parte nostra andremo avanti, perché non è possibile giocare così con i soldi dei cittadini».
Massaro è anche in stretto contatto con i vertici dell’Anci: «Entro fine agosto si completerà la raccolta dei dati sull’attività di tutti i Comuni italiani in materia di rigenerazione urbana, e le prime stime indicano che gran parte dei progetti presentati è in avanzato stato di progettazione, alla faccia di chi sostiene che non si è fatto nulla finora». –
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