I soldi degli abusi investiti sugli itinerari dei Papi
CANALE D’AGORDO. I Papi, specie se sono santi - come nel caso di Wojtyla, si spera presto anche per Luciani - hanno i miracoli a portata di mano. Si fa per dire, ovviamente. È pur vero che lungo "La Via dei papi" che attraversa la provincia di Belluno, iniziando da Lorenzago e procedendo per Canale, per poi scendere verso Belluno, Cesio, Feltre, Lentiai, Mel, Ponte nelle Alpi, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giustina Bellunese, Sedico e Sospirolo, gli abusi edilizi si trasformeranno in un fattore di recupero e valorizzazione paesaggistica.
Come? Attraverso un miracolo, in questo caso materiale. La Regione utilizzerà circa tre milioni di euro, recuperati attraverso sanzioni per l’abusivismo edilizio, per un programma di interventi destinati a promuovere paesaggio, cultura e turismo sostenibile.
«È la prima volta» chiarisce subito il vicepresidente della Regione, Marino Zorzato «che fondi ricavati da azioni sanzionatorie per abusi a danno del paesaggio vengono spesi per dare concretezza alla filosofia con cui la Regione guarda al futuro: avere un Veneto più bello. E questo è stato reso possibile grazie alla bella collaborazione con gli enti locali, che hanno risposto con grande sensibilità ed entusiasmo alla nostra proposta».
Alla presentazione di Venezia, in Regione, era presente, fra gli altri, Stefano Deon neosindaco di Sedico. Le caratteristiche di questi “Cammini della Fede” e gli interventi che saranno realizzati saranno presentati all’interno di una mostra itinerante che sarà inaugurata il 6 giugno a Camposampiero, dove resterà fino al 29 giugno, per proseguire poi a S. Pietro in Cariano dal 4 al 27 luglio, a Sedico dall’1 al 31 agosto e ad Asiago dal 5 al 28 settembre. L’opportunità è subito colta da Ait Dolomiti, l’agenzia di informazione turistica di Confindustria Belluno, per proporre un percorso tra le Dolomiti dei Papi, in quelle montagne che, come diceva Giovanni Paolo II, «suscitano nel cuore il senso dell’infinito, con il desiderio di sollevare la mente verso ciò che è sublime».
I Monti Pallidi sono stati non solo meta di preghiera e riposo per Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma anche il luogo che ha dato i natali a Gregorio XVI (a Belluno: fu papa dal 1831 al 1846) e a Giovanni Paolo I, “il papa del sorriso” (nacque a Canale e fu papa solo per 33 giorni, nel 1978).
La “Via dei Papi” si compone di 15 tappe distribuite lungo il corso del Piave e del Cordevole. Da Lorenzago di Cadore – meta preferita da Giovanni Paolo II – e da Canale – luogo di nascita di Giovanni Paolo I – due itinerari si congiungono più a sud in Valbelluna, e scendono fino a Feltre, per poi scavallare nel Trevigiano, a Vittorio Veneto. «Tra tanti cammini di fede esistenti in Europa» racconta l'architetto Gianni Moretta, che ha contribuito a delineare l'itinerario della “Via dei Papi” «perché non pensarne uno per il Bellunese? L'obiettivo è restituire visibilità agli itinerari dei pellegrini che dal nord Europa scendevano a Roma attraverso le Dolomiti. Superate le montagne, che fanno da confine tra Austria e Italia, il cammino proseguiva lungo l'asse del Piave verso Venezia. Da Aquileia si immetteva nella direzione verso Santiago, e infine incrociava la via Francigena, lungo la quale scendeva fino a Roma». A Canale d’Agordo, fra l’altro, stanno per concludersi i lavori di ristrutturazione del palazzo che ospiterà il nuovo museo dedicato al "papa del sorriso", Luciani appunto. Il paese continua ad essere meta di numerosi pellegrinaggi, in media uno ogni due giorni.
Francesco Dal Mas
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