«I soldi delle frane non possono andare a Veneto Strade»

La presidente della Provincia rigetta la proposta regionale Si attende la risposta del governo: «Situazione drammatica»
Di Irene Aliprandi

BELLUNO. «Sono giorni fondamentali per capire come si risolverà la questione, ma non ci sono ancora novità». Mentre si avvicina la scadenza del primo gennaio, la Provincia sta esplorando diversi canali per cercare di ottenere i 9 milioni necessari a garantire l’operatività di Veneto Strade e scongiurare il blocco minacciato per il 2 gennaio.

Un punto fermo, tuttavia è già chiaro e la presidente Daniela Larese Filon non ci gira attorno. L’assessore regionale Elisa De Berti, infatti, ha proposto di utilizzare in via d’urgenza i soldi delle frane per pagare la manutenzione stradale, un’idea che alla Larese però non piace: «Non penso proprio», risponde la presidente di Palazzo Piloni, «non è fattibile. In ogni caso sappiamo che non è la Regione che deve intervenire». Per la Provincia dirottare i soldi delle frane sulle strade sarebbe solo un modo per trasferire le carenze di bilancio, visto che nel bellunese le frane non mancano e anche in quel settore le risorse sono già scarse.

La speranza è che qualche buona notizia arrivi oggi. «Abbiamo inviato una lettera a tutti i ministeri competenti, da quello delle infrastrutture a quello delle finanze passando per lo sviluppo economico», spiega l’assessore provinciale alla viabilità Roberto Padrin. «Abbiamo spiegato la situazione, ricordando che la manutenzione delle strade è un servizio essenziale e che c’è una convenzione che lo Stato sta ignorando da diversi anni ormai. Spero che prendano a cuore il problema e ci diano una risposta concreta al più presto. Non abbiamo alternativa, dobbiamo aspettare i soldi del governo».

La preoccupazione è altissima perché, se dovesse arrivare la neve, quasi 900 chilometri di strade bellunesi resterebbero bianche, senza servizio di sgombero neve, nè sale o sabbia. Un rischio che nessuno può permettersi di correre, anche perché la responsabilità di eventuali incidenti sarebbe in capo alla Provincia.

Oltre al governo, Palazzo Piloni ha scritto anche a tutti i sindaci che avevano già ricevuto l’ultimatum di Veneto Strade: «Abbiamo comunicato a tutti gli estremi del problema», prosegue Padrin, «e li abbiamo messi in preallerta. Anche il prefetto è stato avvisato che la situazione è drammatica e che se non arrivano i soldi del governo dovremo chiudere le strade».

Una delle ipotesi è che il prefetto possa precettare Veneto Strade, ma non è chiaro se questo sia fattibile e comunque non risolverebbe il problema. Anche tra i sindaci non manca la preoccupazione e c’è chi, come il sindaco di Arsiè Luca Strapazzon, chiede l’attivazione di un tavolo di concertazione con Veneto Strade “per analizzare e risolvere la problematica che potrebbe portare alla paralisi di tutta la provincia”, ma un tavolo a questo punto appare fuori tempo massimo. Camillo De Pellegrin, sindaco di Val di Zoldo si unisce a quanti invocano una soluzione al più presto, ricordando anche quanti, tra i privati, operano con Veneto Strade per lo sgombero neve.

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