I topi minacciano i cappucci di Vinigo
VODO. I topi sono arrivati anche a Vinigo, la frazione di Vodo di Cadore. Dopo aver “invaso” il Longaronese e l’Agordino, e aver fatto capolino anche ad Auronzo, i roditori hanno preso di mira le coltivazioni di pregiati cappucci nella frazione di Vodo.
L'azienda Agricola Michielli, infatti, lotta contro i topi da due mesi. Negli ultimi dieci giorni le trappole messe un po’ ovunque dal giovane titolare, Alessandro Michielli, hanno ucciso 100 topi.
«Siamo seriamente preoccupati», spiega Michielli, «perché di topi in questi giorni ne vediamo a migliaia. Noi produciamo i famosi cappucci di Vinigo, patate rosse o bianche, cipolle, fagioli e fagiolini, insalata e radicchio, zucchini e cetrioli, coste e spinaci, broccoli, cavolfiori, fragole e tanto altro e i nostri prodotti sono a rischio perché i topi mangiano tutto. Abbiamo avuto danni ingenti ai piselli che i topi si sono divorati, ora abbiamo a rischio 7 quintali di fagiolini, ma anche le zucchine e le fragole. Mangiano di tutto, io non pensavo, e invece ogni tipo di prodotto della terra è a rischio».
Un problema serio, quello provocato dall’anomalo proliferare dei roditori, in quanto l'azienda Michielli coltiva i propri prodotti in maniera naturale, senza l'utilizzo di pesticidi e quindi debellare i topi è ancora più difficile.
«Appena mi sono accorto di questi topi», racconta Michielli, «ho subito chiamato il servizio veterinario che mi ha proposto una disinfestazione, peraltro a mie spese, ma io non ho chiamato la ditta in quanto i prodotti usati per la disinfestazione danneggerebbero i prodotti alimentari e quindi mi arrangio con le trappole alla vecchi maniera. Topi in giro per le campagne ci sono sempre stati, di solito nei mesi di ottobre o novembre e non a luglio e ad agosto. Ma non ci sono mai stati questi topi che sono grigi con il petto bianco, qui i tipi che siamo abituati a vedere sono marroncini. Poi in queste quantità non ne avevamo mai visti».
«Sono ovunque», conclude Michielli, «basta andare in giro la sera e sulle strade attraversano le carreggiate. Un mio cliente ieri mi ha detto che nella sua cantina a Peaio ne ha uccisi dieci con le trappole. La preoccupazione nostra è principalmente per il raccolto, ma c'è preoccupazione anche per l'arrivo dell'inverno. Ne moriranno dal freddo tanti, ma tanti riusciranno ad entrare nelle case e non sarà una cosa di sicuro piacevole. Non ci si spiega da dovo arrivino questi topi».
E l’incertezza sulle origini del fenomeno sta alimentando anche la nascita di vere e proprie leggende metropolitane. «C'è chi dice che siano stati immessi sul territorio bellunese per ripopolare le famiglie delle vipere», dice Michielli, «ma sembra essere una leggenda più che la realtà».
I primi avvistamenti di topi furono fatti due mesi fa a Longarone dove si iniziarono a trovare centinaia di topi morti. Quelli vivi invece come quelli che combatte Michielli a Vinigo sono stati segnalati a Erto, Casso, nel Longaronese, a Castellavazzo, nello Zoldano, nell'Agordino e negli ultimi giorni ad Auronzo.
Il problema sta quindi coinvolgendo un po’ tutto il territorio della provincia di Belluno e da più parti incitano a trovare una soluzione al problema prima che i topi si moltiplichino ancora.
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