I vandali del ghiaccio chiamano il Comune «La colpa è nostra»
BELLUNO. Vandali on ice. Individuati e da multare. Chi ha danneggiato il gazebo della pista di pattinaggio di piazza Duomo era immortalato in più di due ore di immagini della videosorveglianza. Mentre arriva, pattina anche con un discreto talento, rimette a posto il ghiaccio con grande sensibilità, infine s’intrufola in quella struttura trasparente, per vomitare dappertutto, portare via alcune bottiglie vuote di prosecco e qualche pezzo delle macchine per il caffè. Non si poteva dimenticare una specie di firma sulle tende. Ieri sera uno di loro ha chiamato l’assessore al Turismo, Valerio Tabacchi: «Sono stato io, con alcuni amici». Bellunesi, che frequentano l’università, soprattutto a Venezia.
Ma era bastato sbobinare con pazienza il filmato e fare qualche indispensabile confronto, per andare a bussare alla loro porta. Anche se il gestore Simone Battiston non aveva presentato alcuna denuncia per danneggiamento o furto. Se ne stava occupando la Polizia locale, che era già vicinissima alla chiusura delle indagini, dopo che i fatti si sono svolti nella notte tra sabato e domenica. Riepilogando: una decina di ragazzi e ragazze parcheggia le macchine in piazza delle Erbe e dintorni e viene notata dall’occhio della telecamera alle 5.19. È ancora buio, ma per otto di loro è già chiara l’intenzione di farsi una pattinata a sbafo. Il sindaco è a casa sua, il prefetto dorme ed è prestissimo anche per il vescovo o il commissario della Provincia: chi potrà mai vederci? Divertiamoci senza pagare il noleggio dell’attrezzatura, ma almeno rimettiamo a posto la pista. Non sarebbe carino lasciare delle tracce.
E invece gli occhi elettronici sono sempre svegli: per dirne una, vedono chiaramente una ragazza con i capelli neri e la borsa in tinta, che sulle lame se la cava per davvero. Non andrà alle Olimpiadi invernali di Sochi, ma ci sa fare, eccome. Ci sono piroette e girotondi, anche se non tutti sembrano sobri e, dopo le evoluzioni, staranno più male di prima, per cui sentiranno un bisogno irrefrenabile di rovesciare sul porfido almeno la cena. Ma non basta: via alcune bottiglie da esposizione, che non contengono nemmeno un goccio di vino e se a qualcuno può servire un pezzo di macchina per fare il caffè... Sono le 7.30, quando la comitiva scompare dalle telecamere e si dirige verso la stazione ferroviaria.
Il comandante dei vigili urbani Gustavo Dalla Ca’ era prossimo all’individuazione di molti, se non addirittura di tutti gli autori dei danneggiamenti: ««Ormai sapevamo molto di loro. Ho visionato tutte le immagini in nostro possesso, grazie alle telecamere montate tra piazza del Mercato, la Prefettura e il resto del centro storico e la speranza era che si presentassero spontaneamente, per ammettere le loro colpe. In un modo o nell’altro, li avremmo pizzicati lo stesso, perché i fotogrammi sono abbastanza chiari e ci hanno permesso anche di leggere le targhe, anche durante una sosta in stazione, giusto per fare colazione. Ci sarà senz’altro una sanzione amministrativa nei loro confronti».
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