I vecchietti festeggiano con musica e polenta

Ponte nelle Alpi. Celebrati i 18 anni di casa di riposo con il concerto di Giorgio Fornasier e il pranzo

PONTE NELLE ALPI. La casa di riposo è maggiorenne. Diciotto anni e una grande festa a Ponte nelle Alpi, a pochi mesi dall’arrivo della Fondazione Casa del Sole, che la gestirà dal primo gennaio. Uno spettacolo nello spettacolo vedere e sentire i vecchietti cantare e battere le mani, come accompagnamento alla voce e alla chitarra acustica di Giorgio Fornasier. Per cominciare, un concerto del 50 per cento dei Belumat, che ha scelto un repertorio conosciutissimo: da Vola colomba a La bella del Cadore, passando per tutta una serie di successi, presentati con la solita simpatia. Impossibile non ricordare quelle note e quelle parole, magari sussurrate alla morosa o al moroso, quando i capelli non erano bianchi e le gambe funzionavano benissimo.

Mentre scorrevano i testi e gli spartiti, gli alpini hanno preparato la polenta in un enorme paiolo nero e con una frusta extralarge. Nessuno che si sia lamentato dell’inevitabile fumo. Nessuno che abbia trovato da ridire sulla bontà del piatto più tipico della provincia. Più di qualcuno deve per forza essere imboccato, ma vuoi mettere che buona... La giornata è passata fin troppo di fretta, ma non mancheranno delle altre occasioni per festeggiare qualcosa di bello con gli operatori e i parenti.

La struttura di via Roma funziona grazie al lavoro, alla pazienza e alla passione di tanti: «I nostri ospiti sono 59, più i 15 del centro diurno», snocciola la direttrice Cinzia Pierobon, «l’impegno è notevole, ma abbiamo del personale molto valido. Gli operatori sono 30, cinque le infermiere, due i medici della Usl 1 e altrettanti gli assistenti sociali. Siamo un bel gruppo, quello che serve per occuparsi di anziani che non sono autosufficienti».

La casa dipende dal Comune e vive grazie alle rette degli ospiti. La novità arriverà il primo gennaio con la Fondazione Casa del Sole. Ieri c’era il consiglio di amministrazione composto da Daniele Galantin, Francesco Follin e Gianni D’Incà: «È l’unico sistema per portare avanti nella maniera più efficace una casa di riposo che sta funzionando a dovere, ma non può più essere gestita dall’amministrazione comunale», osserva il sindaco Paolo Vendramini. «Intanto, c’è stata questa bella festa per la nostra comunità».

Gigi Sosso

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