I vigili di Cortina trattenevano le multe: 13 indagati
CORTINA. Tredici vigili urbani indagati. I verbali delle infrazioni al Codice della strada sono finiti nelle carte della procura: l’ipotesi di reato formulata dalla procura della Repubblica è di peculato sui soldi delle multe, a Cortina. Si va dall’ex comandante Nicola Salvato a quella attuale Ines De Biasi, transitando per undici colleghi, in servizio tra il 2003 e il 2012: Alessandro Di Leo, Dino De Betta, Stefano De Bona, Giovanni Del Longo, Lorenzo Fenzi, Christian Silla, Patrick Sommacal, Laura Zardini, Mauro Canaider, Andrea Nenz ed Elio Zandegiacomo Mistrotione.
Il procuratore Francesco Pavone ha chiuso le indagini e chiesto il loro rinvio a giudizio. Durante gli accertamenti e le perquisizioni della Guardia di finanza, non sono emerse appropriazioni indebite, ma una usanza di trattenere i soldi per un certo periodo di tempo sul proprio conto corrente, invece di versarli tempestivamente alla tesoreria del Comune entro il trimestre di riferimento o almeno entro la fine dell’esercizio finanziario, come prevede il Regolamento comunale del 1991.
«Regolamento che mette dei paletti precisi», sottolinea il capo della procura, «il denaro va versato al massimo entro la fine dell’anno di gestione, premesso che bisognerebbe farlo ogni tre mesi o al raggiungimento di 516 euro lordi. Quando ancora non esisteva l’euro, era possibile arrivare a un massimo di un milione di lire, prima di effettuare il versamento. Le indagini erano partite sulla base di una segnalazione anonima e sono collegate al procedimento, che ha già visto a processo per omessa denuncia l’allora sindaco Andrea Franceschi, il segretario generale Agostino Battaglia e l’assessore al Patrimonio, Marco De Biasi».
I tre sono stati assolti perché il fatto non sussiste dal giudice Scolozzi, che ha ritenuto che non ci fosse stato alcun reato, di conseguenza non bisognasse denunciare nulla: «Non ho fatto appello solo perché quel reato si prescrive tra otto mesi e la Corte d’Appello non avrebbe mai fissato un’udienza nei termini», spiega Pavone, «ma credo che ci fosse, eccome, il reato».
Nel caso dei vigili urbani, le Fiamme gialle hanno quantificato tutte le somme trattenute, agente per agente. Il massimo è stato raggiunto da Ines De Biasi, nell’anno 2004, con 6.013,49 euro, ma ci sono anche i 4.205,69 di Patrick Sommacal; 3.990 di Del Longo nel 2011; 3687,35 di Fenzi nel 2008; 3096,46 di De Betta nel 2003; 3.003,96 di Salvato nel 2005; i 2167,65 di De Bona nel 2004; 2.396,27 di Silla nel 2009; 1.610 della Zardini nel 2006; 1.360,66 di Canaider nel 2006; 1059,03 di Zandegiacomo Mistrotione nel 2008 e i 623 euro contestati nel 2012 a Nenz. Zandegiacomo Mistrotione e Nenz sono i due agenti con le posizioni più leggere.
Le indagini avevano coinvolto, inizialmente, altre sei persone, ma evidentemente non è emerso niente a loro carico.
Gli avvisi di chiusura indagini sono stati notificati agli indagati, quella che manca è una data precisa per l’udienza preliminare, nella quale il giudice per le udienze preliminari dovrà decidere se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio per peculato (il reato cioè commesso dal pubblico ufficiale che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o, comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria) e fissare la prima scadenza del processo oppure prosciogliere tutti.
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