I vigili di Feltre diffamati sui social network donano il risarcimento ricevuto
Tredici agenti avevano querelato dopo un post sui controlli anti Covid.
I 1.570 euro versati dall’autore consegnati agli Amici di San Patrignano

Risarcimento in beneficienza. Un paio di anni fa, in pieno periodo dell’emergenza per la pandemia, un uomo si era scagliato con attacchi verbali via social network contro i i vigili urbani di Feltre. Gli agenti, diffamati con epiteti pesanti nel contesto del loro operato (durante alcuni controlli legati al Covid), avevano deciso di non lasciar correre, querelando l’autore del post. Adesso, da quella condotta sbagliata è nato un gesto di solidarietà.
L’autore degli attacchi social infatti ha deciso di evitare il processo, trovando un accordo di conciliazione con i tredici agenti del comando di polizia locale di Feltre che lo avevano denunciato e che hanno quindi ritirato la querela, decidendo di comune accordo di devolvere in beneficenza la cifra ricevuta a titolo di risarcimento – 1.570 euro – all’associazione Amici di San Patrignano, che ha sede a Lavis, in provincia di Trento, e si occupa del sostegno e del recupero terapeutico delle persone che hanno incontrato la tossicodipendenza.
La somma è stata consegnata ieri mattina nei locali del comando della polizia locale in via Gaggia nelle mani della presidente dell’associazione, Carla Pallaoro, e del direttore Maurizio Folgheraiter, alla presenza anche del sindaco Viviana Fusaro e dell’assessore Alberto Curto.
«Sono estremante felice del gesto dei nostri agenti», sottolinea il sindaco Viviana Fusaro, «sia per la decisione di devolvere la cifra ricevuta come risarcimento in beneficenza, sia per la scelta dell’associazione destinataria, impegnata da quasi venti anni in un ambito estremamente difficile e delicato come quello della tossicodipendenza».
L’associazione opera dal 2005 in Trentino e Alto Adige, ma anche in Primiero e nel Feltrino, nell’affiancare le persone che lottano con problemi di dipendenza, sia nel percorso preparatorio all’ingresso nella comunità di San Patrignano, che nel reinserimento sociale dopo la loro uscita.
«La donazione è per noi particolarmente importante, poiché la nostra attività è quasi integralmente autofinanziata», commenta la presidente Carla Pallaoro. Che aggiunge: «Il nostro impegno è molto ampio, perché si estende anche alle famiglie delle persone in cura, oltre che agli incontri che gestiamo con alcuni detenuti presso le carceri di Trento, Bolzano e Verona. In questi diciotto anni di attività sono circa 200 le famiglie che si sono avvicinate al nostro mondo per ottenere aiuto e accompagnamento ad affrontare un problema che riguarda sempre di più, purtroppo, anche la fascia dei giovani e giovanissimi».
L’associazione Amici di San Patrignano sarà venerdì 24 marzo a Fonzaso per una serata di sensibilizzazione e informazione sulla propria attività.
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