I writers imbrattano il parco e i muri del Kanguro a Mussoi

Raid dei vandali nella notte fra venerdì e sabato, sporcate pareti e strutture. Buzzatti: «Farò denuncia, ma se si scusano e puliscono sono pronto a ritirarla»

Rosso, verde, blu. Hanno usato colori diversi, ma lo stile è inconfondibile. I writers sono tornati a colpire in città e lo hanno fatto in maniera pesante: nella notte fra venerdì e sabato hanno imbrattato di scritte il parcheggio sotterraneo del supermercato Kanguro a Mussoi, tutte le pareti della rampa che conduce all’esterno e le strutture del parco che si trova sul tetto sull’attività commerciale (e che è di proprietà del Comune). Un raid in piena regola, che lascia amarezza, delusione ma anche tanta rabbia ad Alessandro Buzzatti, della Acil Srl (società che gestisce i Kanguro di tutta la provincia).



«È una vergogna», sbotta. Del resto è la seconda volta che gli capita di trovare i muri dell’attività di Mussoi riempiti di scritte. Le tag, in gergo. Scarabocchi che nulla hanno a che vedere con l’arte, che sporcano e costringono i proprietari ad armarsi di secchi, solventi e vernice, per ripulire e nei casi più gravi riverniciare le superfici macchiate. Lo farà anche Buzzatti, che non intende fermarsi alla pulizia però. «Domani (oggi per chi legge, ndr) formalizzerò la denuncia in Questura», annuncia. «Ma sono disposto a ritirarla qualora chi ha imbrattato tutti i muri venga a scusarsi di persona e pulisca le pareti».

Un’apertura importante, che non cancella, però, il disappunto per quello che è successo. «Penso che non si possa continuare a tollerare questa situazione, né a proteggere chi sporca le proprietà private e quelle pubbliche», conclude. «Mi meraviglio anche dei genitori, non è possibile non sappiano cosa combinano i loro figli quando escono, e mi auguro che pubblico e privato, insieme, riescono a fermare questo schifo». —
 

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