Ici, il Comune tace e non paga i rimborsi Appello a Napolitano

Dopo due anni, solo tre cittadini hanno avuto i risarcimenti Ricorso straordinario al presidente della Repubblica

FELTRE

Sono passati due anni da quando la Corte dei conti ha imposto al Comune di rimborsare le sanzioni applicate agli accertamenti Ici spediti nel 2004 per gli anni dal 1999 al 2003 e poi anche per i primi sei mesi del 2004 e relativi a terreni che un tempo erano edificabili e poi da un certo momento non lo sono stati più.

Eppure, nonostante la legge fissi in 180 giorni il termine massimo entro cui pagare, solo tre cittadini hanno avuto indietro (senza interessi) la multa che gli era stata imposta indebitamente. Gli altri sono condannati ad aspettare a lungo, perché l’amministrazione ha fatto sapere che i soldi saranno restituiti «secondo le disponibilità di bilancio». Intanto il Comune - nonostante i solleciti e i pareri contrari del difensore civico e della stessa Corte dei conti - non ha ancora aperto neppure uno spiraglio al riesame dell’intera vicenda, ossia alla revisione del calcolo degli importi, che sono oggetto di contestazione. Un’operazione, questa, sulla quale l’amministraziona Vaccari sta inanellando una figuraccia dietro l’altra.

Perché dopo aver sbattuto le porte in faccia ai cittadini - negandogli perfino l’accesso ai rimborsi - ora il Comune si trova nell’imbarazzante situazione di dover spiegare i motivi della sua condotta al ministero dell’Interno e alla segreteria generale della presidenza della Repubblica, alla quale si sono rivolti i tenacissimi cittadini del Boscariz, presentando - a ottobre dell’anno scorso - un ricorso straordinario. Ricevuta la segnalazione, il ministero l’ha girata agli uffici di Napolitano, con una nota nella quale si sottolinea che «il Comune, a distanza di anni, non ha fornito risposte esaurienti». Da qui la richiesta di aiuto informale al presidente della Repubblica, dalla segreteria del quale - il 18 gennaio - è partito l’ennesimo sollecito verso il Comune.

Si tratta dell’estremo tentativo di chiudere una vicenda che si trascina da otto anni, ossia da quando l'amministrazione, nel 2004, nel mezzo di una fase di estrema incertezza normativa sul calcolo dell'Ici da applicare a terreni che prima erano edificabili e poi non lo erano più, ha applicato sanzioni e interessi ai cittadini che hanno versato somme diverse da quelle previste dall’ente. Decine di famiglie si sono viste recapitare accertamenti per migliaia di euro, fra tributi e sanzioni. E non sono pochi quelli che per far fronte al pagamento hanno dovuto ricorrere a prestiti o mutui. Dopo anni di battaglie davanti al difensore civico e alla Corte dei conti, il Comune si è dovuto impegnare a risarcire le famiglie e ad aggiornare il valore delle aree oggetto della contestazione, il cui valore era da paragonare a quello di terreni agricoli. Ma la battaglia prosegue perché i cittadini ritengono che i pagamenti del 1999 al 2000 non potessero essere richiesti in quanto prescritti e che comunque dovessero essere calcolati in un altro modo.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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