Idea casetta sugli alberi, San Tomaso Agordinocerca investitori

A San Tomaso Agordino la prima casa sull’albero della provincia di Belluno? Fra dieci giorni lo si saprà, ma le premesse sembrano esserci tutte. Il sindaco, Moreno De Val, infatti, ha pubblicato un invito agli interessati alla realizzazione di strutture ricettive in ambienti naturali della tipologia “case sull’albero” a presentare la richiesta di variante urbanistica per la perimetrazione delle aree di interesse, ai fini della modifica della destinazione urbanistica, entro il primo aprile.
«Dopo quella data sapremo cosa succederà», taglia corto De Val che fa capire che l’atto ufficiale del Comune è stato originato dall’interesse manifestato da uno o più privati decisi a investire nella realizzazione di questi particolari edifici, disciplinata dalla legge regionale 11/2013 e dalle successive delibere di giunta regionale 128/2018 e 1101/2022. Sostanzialmente la casa sull’albero è un edificio che utilizza almeno in parte l’albero come struttura di sostegno.
«Possiamo per esempio pensare», dice De Val, «a una casa che sfrutta l’albero vicino per appoggiarvi un terrazzo». La Regione la definisce un “alloggio collocato in posizione sopraelevata dal suolo nell’ambito di contesti arborei di alto fusto”. Di esempi in Italia ce ne sono già: molti in Piemonte, ma anche in Alto Adige (a Sesto, a Merano) e in Friuli (a Claut). Quella che potrebbe nascere a San Tomaso sarebbe la prima della provincia. «Nel Bellunese non ce ne sono», dice infatti De Val, «ora attendiamo l’esito dell’invito. Quello che è certo è che si tratta di un’ipotesi in chiave turistica».
Secondo la legge regionale le strutture ricettive in ambienti naturali, quali appunto le case sugli alberi, hanno una capacità di non più di otto posti letto. «Una particolare forma di fruizione turistica del patrimonio territoriale ed ambientale è data dal turismo esperienziale che permette al viaggiatore di vivere un’esperienza nuova, diversa, unica», aveva detto nel 2018 la giunta regionale. «In genere il turista vuole tornare a casa con un ricordo di un’attività o esperienza che gli abbia permesso di conoscere e vivere pienamente la tradizione di un paese».
Per rispondere alle nuove esigenze dei turisti, per la giunta Zaia è importante ideare “un’offerta cucita sull’ospite che sia unica e differenziante rispetto a quelle offerte dalla concorrenza, e che offra un’autentica espressione del territorio e delle tradizioni storiche del luogo in maniera semplice e naturale, non artefatta”. All’interno di tale offerta si configura anche la casa sull’albero. Sul fatto che si tratti di “un’autentica espressione del territorio e delle tradizioni storiche del luogo” si potrà forse discutere, ma di certo per il piccolo comune di San Tomaso si tratterebbe di un’ulteriore attrattiva turistica dopo la zip-line, il sentiero delle Dolomiti in miniatura e la palestra di arrampicata. Tutti degli unicum in Agordino e, in alcuni casi, anche in provincia nati dalla volontà dell’amministrazione comunale di guardare avanti esplorando nuove possibilità.
Le richieste di variazione urbanistica per la perimetrazione dell’area in cui edificare le case sull’albero possono essere consegnate direttamente in Comune o inviate via mail o via posta ordinaria (il modulo è sul sito del Comune).
«Gli interessati», dice il sindaco, «saranno invitati ad un colloquio informativo al fine di valutare la corrispondenza delle istanze pervenute con le finalità della normativa e la compatibilità urbanistica ed ambientale del territorio comunale. Eventualmente verranno recepite nella variante al Piano degli interventi in corso di redazione. In caso di richieste concorrenti verrà fatto un ulteriore bando».Gianni Santomaso
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