Ideal, domani vertice a Roma si tratta per cassa e rilancio

TRICHIANA. Occhi puntati sull’incontro in calendario domani mattina al ministero del Lavoro. In quella sede, infatti, si dovrà riprendere la trattativa per firmare la cassa in deroga per gli...

TRICHIANA. Occhi puntati sull’incontro in calendario domani mattina al ministero del Lavoro. In quella sede, infatti, si dovrà riprendere la trattativa per firmare la cassa in deroga per gli stabilimenti di Trichiana e Orcenico ma anche per siglare l’accordo per il rilancio della sede bellunese. Un elemento, questo, imprescindibile per le rappresentanze sindacali del capoluogo montano.

Ma c’è un piccolo problema di fondo che dovrà essere risolto in quella sede: sul tavolo pronto per la firma ci sarà il documento che il mese scorso i sindacati non hanno ritenuto di sottoscrivere e che non prevedeva alcun accenno alla situazione trichianese. Lo scopo di domani è «di portare a casa la cassa in deroga perché lo dobbiamo ai lavoratori di Trichiana e di Orcenico», dice l’rsu Gianni Segati che aggiunge: «È auspicabile che domani tutti mettano via il libro dei sogni e si cerchi di arrivare ad un'intesa. È chiaro che nessuno deve pensare di stravincere». Dichiarazioni che suonano come un augurio per i colleghi pordenonesi a seppellire l’ascia di guerra. Si fa perno sul buon senso. In questo mese e mezzo, infatti, i dipendenti bellunesi stanno andando avanti con due ore di ferie al giorno, in attesa che si decida per gli ammortizzatori sociali.

Ma la macchina della mediazione si è già messa in moto come dice il segretario provinciale della Filctem Cgil, Giuseppe Colferai. «In questi giorni stiamo lavorando perché le condizioni per l’incontro siano quelle che prospettano per Trichiana una produzione di 1,2 milione di pezzi tramite l’utilizzo di strumenti adeguati e che veda alla base un percorso che stabilisca tempi e modalità di rilancio. Questi per noi sono punti prioritari, la condizione per firmare».

Ma se da un lato Colferai si dice cautamente ottimista per il vertice romano, dall’altro ci tiene a precisare che «non è che fatto questo abbiamo finito. È finito il primo tempo, poi ci sono tutti gli altri tempi da giocare per tenere in piedi lo stabilimento: ora le cose scritte diventino realtà».

Paola Dall’Anese

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