Ideal Standard, partono nel 2017 i progetti per rilanciare Trichiana
TRICHIANA. Malgrado il mercato della ceramica non goda di ottima salute, l’Ideal Standard tiene, anzi investe e pensa a nuovi strumenti per rilanciare lo stabilimento trichianese.
«L’azienda», commenta Nicola Brancher della Femca Cisl, «tramite la qualità, l’offerta e la produzione di nuove serie è riuscita a recuperare quote di mercato, crescendo soprattutto in Italia, ma anche in Francia e Inghilterra. Ora Ideal Standard vuole lanciare nuovi prodotti per essere più competitiva a livello globale».
Molti i progetti sul tavolo che prenderanno il via con il nuovo anno. Dal 2017, infatti, partirà il nuovo impianto di essicamento, che sarà realizzato all’interno dello stabilimento di Trichiana, insieme alla nuova smalteria e al nuovo forno (che sarà realizzato da un’altra parte ma sarà trasportato e installato nel Bellunese). L’appalto dovrebbe essere pubblicato nei prossimi mesi.
Il piano degli investimenti (che prevede interventi per 9,8 milioni di euro fino al 2018) inizia così a prendere forma con queste nuove apparecchiature, che impegneranno la maggior parte di quelle risorse.
Per quanto riguarda l’aspetto commerciale e di mercato, quest’anno, rispetto al 2015, c’è stato un aumento delle vendite e del fatturato (+7%). Un dato positivo che lascia ben sperare anche per il prossimo anno.
Qualche difficoltà esiste ancora nel settore del “bath&wellness”, cioè nella produzione di vasche e docce per l’idromassaggio. Ultimamente, infatti, il mercato italiano pare non essere particolarmente interessato a questi tipi di prodotti. Per rilanciare il settore, Ideal Standard ha intenzione di mettere in campo delle azioni di marketing per far conoscere meglio i sanitari del bagno, non solo ai clienti, ma anche a chi poi andrà ad installarli. In questa ottica, sono programmati degli incontri con gli installatori e con gli addetti degli show room.
Confermati, sul fronte dell’occupazione, anche gli otto dipendenti assunti con contratti di tirocinio, mentre altri otto sono entrati in prova. «Rispetto a quando si parlava di crisi», commenta Denise Casanova, segretaria della Filctem Cgil, «si vede una leggera ripresa e questo non può che farci piacere. Non siamo ancora ottimisti, ma cautamente soddisfatti sì. Anche perché l’azienda deve fare i conti con la concorrenza di altre realtà straniere sui costi di produzione».
Nonostante ciò, non cala l’attenzione dei lavoratori tramite i rappresentanti sindacali. «Abbiamo notato con piacere», precisa Gianni Segat della rsu, «che l’azienda sta seguendo il piano che ci aveva annunciato. Questo ci rassicura da un lato, ma dall’altro non possiamo permetterci di abbassare lo sguardo».
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