Ideal Standard, segnali di speranza da Roma

Gli investimenti potrebbero sbloccarsi da giugno 2012. Rinnovati i contratti di solidarietà, ma fino ad agosto sono al 60%
Belluno, 26 Settembre 2009. Manifestazione dei lavoratori delle aziende della pèrovincia di Belluno.La protesta a Belluno dei lavoratori Ideal Standard
Belluno, 26 Settembre 2009. Manifestazione dei lavoratori delle aziende della pèrovincia di Belluno.La protesta a Belluno dei lavoratori Ideal Standard

TRICHANA. Per l’Ideal Standard si accende una piccola speranza. Firmato ieri al ministero dello Sviluppo economico (Mise) l’accordo con cui il gruppo si impegna a valutare la possibilità di sbloccare nel secondo semestre 2012 parte degli investimenti industriali previsti, mentre al tavolo del ministero del Lavoro si è deciso di prorogare i contratti di solidarietà per altri due anni, mettendo così in sicurezza i lavoratori, anche se da gennaio ad agosto 2012 si prevede una riduzione delle ore lavorate del 60%.

I sindacati si dicono timidamente speranzosi. «Per quanto riguarda l’aspetto produttivo», precisa Gianni Segat della Rsu Cgil, «siamo riusciti a strappare alla società l’accordo a mantenere i siti produttivi e gli investimenti nel settore commerciale a partire da giugno prossimo. Nel frattempo in questo primo semestre partiranno, con cadenza trimestrale, le verifiche territoriali per sondare la possibilità di scongelare parzialmente gli investimenti, poi a maggio ci sarà nuovamente l’incontro al Mise per la verifica sulle condizioni dell’economia territoriale. Rispetto alla settimana scorsa, quando non siamo riusciti ad avere nessuna certezza, si può dire che ieri abbiamo ottenuto una speranza», commenta Segat.

Più complesso invece l’aspetto occupazionale. «Dobbiamo fare i conti con i volumi di lavoro che ad oggi non ci sono», dice Danilo Ferigo della Uilcem. «Per questo motivo si è deciso al ministero del Lavoro, di ridurre le ore lavorate da gennaio ad agosto 2012 del 60%. Questo varrà almeno per i primi tre mesi dell’anno, poi si dovrà verificare se ci sono le condizioni per continuare come ora cioè con contratti di solidarietà al 25%».

Questo porterà ad una riduzione di stipendio per i lavoratori visto che si passerà dalle 6 ore al giorno per 5 giorni a settimana attuali lavorati alle 6 ore giornaliere per 3 giorni a settimana. «Ma questa nuova organizzazione dovrà essere valutata attentamente negli stabilimenti con l’azienda e la Rsu», sottolineano Segat e Nicola Brancher della Femca Cisl.

All’incontro a Roma era presente anche l’assessore veneto, Elena Donazzan che ha promesso «di restare al fianco dell’impresa qualora investa in maniera seria sul nostro territorio. Siamo pronti ad attivare strumenti capaci di attrarre investimenti produttivi in Veneto anche in vista del bilancio di previsione del 2012», dice l’assessore a cui si aggiunge anche il capogruppo Pdl, Dario Bond: «Non si può assolutamente abbassare la guardia. Come Consiglio dovremo trovare una soluzione».

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