Ignora l’alt e investe un carabiniere
«Il maresciallo Trojan gli ha intimato l’alt, il motociclista prima ha decelerato per poi improvvisamente accelerare a pochi metri dal posto di controllo. A quel punto il collega si è sporto fin a metà corsia per rendersi ancor più visibile ed è stato travolto».
A ricostruire quanto accaduto la sera di Ferragosto è il capitano Antonio Cavalera, comandante della Compagnia dei carabinieri di Feltre, da cui dipende la stazione di Sedico.
Una dinamica sin troppo chiara. Erano da poco passate le 20 di giovedì quando il maresciallo Sandro Trojan, 39 anni, comandante della stazione dei carabinieri di Sedico e impegnato in un posto di controllo sulla strada regionale 203 Agordina, in località La Stanga (Sedico), ha intimato l’alt a una moto proveniente da Agordo. Il centauro, stando a quanto riferito dallo stesso Trojan e dal militare dell’Arma impegnato con lui in pattuglia, ha prima rallentato, per poi improvvisamente accelerare una volta in prossimità del posto di controllo. Il carabiniere, dotato di regolare pettorina rifrangente, si è quindi sporto fin quasi metà carreggiata per invitare il mezzo a fermarsi, ma a quel punto è stato investito dalla moto (una potente Yamaha R1). Nel tremendo impatto sono volati a terra sia il maresciallo che il centauro, un 36enne di Vigo D’Arzene (Padova). Quest’ultimo, rimasto praticamente illeso, è stato immediatamente fermato dal collega del Trojan e affidato a una volante della Polizia stradale accorsa sul posto insieme con un’ambulanza del 118. Sempre rimasto cosciente, il maresciallo Trojan è stato invece trasportato all’ospedale di Belluno, dove gli sono state riscontrate le fratture dell’omero e del polso destro e quella esposta della gamba sinistra. Operato d’urgenza già ieri mattina, il maresciallo è stato ricoverato in ortopedia con una prognosi di 40 giorni.
La Polstrada di Belluno, intanto, aveva già proceduto a denunciare in stato di libertà il motociclista e indagarlo per lesioni gravi e resistenza a pubblico ufficiale. Dai rilievi effettuati sulla moto, inoltre, è risultato che viaggiava con la targa parzialmente coperta da un elastico. Anche per questo le forze dell’ordine hanno proceduto a sequestrare la moto come prova del reato.
Un episodio sul quale è stato perentorio il commento del comandante della Compagnia di Feltre, capitano Cavalera. «Non possiamo definirlo un incidente, c’erano tutte le condizioni per notare perfettamente la pattuglia che stava operando. C’è il maledetto vizio di correre troppo, soprattutto su strade come questa ed è chiaro che di fronte a questo stato di cose la tolleranza sarà zero. Dobbiamo stroncare questo fenomeno». (ma.ce.)
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