Il 25% degli inquilini non paga affitto e spese condominiali

L’allarme del presidente provinciale degli amministratori «È una conseguenza dell’effetto devastante della crisi»
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Il 25 per cento degli inquilini, siano essi bellunesi “doc” o immigrati, non riesce più a pagare le spese condominiali oltre all’affitto.

Gli inadempienti. Sono cifre importanti quelle che ieri mattina, durante l’annuale appuntamento della “Festa del condominio” (organizzata da Confedilizia), sono state rese note dal presidente degli amministratori bellunesi, Marcello De Vecchi. «Questa mancanza non è dovuta alla cattiva volontà delle persone», precisa De Vecchi, «ma è causata dalla crescente disoccupazione e dal costo del carburante per il riscaldamento, che rappresenta l’80% delle spese condominiali. Gli aumenti del prezzo del carburante di questi ultimi anni e delle accise italiane hanno messo tante famiglie con le spalle al muro. Famiglie che sono alle prese anche con i problemi lavorativi: svariati nuclei dove prima lavoravano in due, ora, se tutto va bene, si trovano con un solo detentore di reddito. Insomma, una situazione pesantissima, che rischia di aggravarsi».

De Vecchi lancia una proposta: «Perché almeno per il carburante da riscaldamento lo Stato non diminuisce le accise? In tal modo si renderebbe più facile la vita all’inquilino, ma anche al proprietario, costretto sempre più a coprire i debiti lasciati dal suo affittuario o a mandarlo via di casa».

Insomma, l’appello è lanciato e chi ha orecchie da intendere intenda. Anche se da qui il grido di allarme stenterà ad arrivare fino a Roma.

De Vecchi a questo punto vuole spezzare una lancia a favore delle ditte che, senza aver ricevuto ancora l’intero pagamento, «continuano a rifornire di gasolio le caldaie dei condomini, non lasciando al freddo le persone. Un comportamento differente rispetto agli erogatori del metano; che, dopo il mancato pagamento, chiudono i rubinetti, senza guardare in faccia nessuno».

Sicurezza. Ma la vita del condominio sta diventando difficile anche dal punto di vista della sicurezza. A lanciare l’allarme è il presidente di Confedilizia Belluno, Michele Vigne che precisa: «Vogliamo invitare soprattutto gli anziani a chiamare i carabinieri o le forze di polizia se dovessero sentire rumori strani o se dovessero notare persone losche aggirarsi dentro il condominio o fuori (un esempio lo si trova nell’articolo appena sotto). Insomma, tenere orecchie e occhi ben aperti e non lasciare entrare in casa nessuno che non si sia qualificato con tanto di tesserino».

Per combattere questi pericoli, è necessario tornare al passato: «Auspico che si tornino ad allacciare i rapporti tra gli stessi residenti, bisogna creare quella rete di solidarietà che può essere molto utile in questi momenti particolari».

Particolarmente apprezzata da parte dei presenti è stata la parte dedicata alla “cedolare secca sugli affitti”; molti sono ancora i dubbi espressi dai proprietari immobiliari, che durante l’incontro hanno potuto verificare la convenienza con il programma di calcolo messo a disposizione e predisposto da Confedilizia.

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