Il 5 per mille premia il Soccorso Alpino
Piccoli gesti, che ai contribuenti non costano nulla, ma che rappresentano un aiuto importante e a volte fondamentale per chi li riceve. Sono stati pubblicati i dati del 5 per mille, relativi all’anno fiscale 2017, con tutti i beneficiari che hanno ricevuto un sostegno. Si tratta di una miriade di soggetti anche in provincia di Belluno, soprattutto: Comuni, organizzazioni, associazioni sportive dilettantistiche, enti del volontariato, della ricerca sanitaria e scientifica, dei beni culturali e paesaggistici. . Il record assoluto, tra i bellunesi, va al Soccorso Alpino e speleologico del Veneto, una realtà che è ormai conosciuta universalmente per la sua attività e talmente apprezzata da aver raccolto quasi 130 mila euro: «È un dato in crescita», segnala il capo della delegazione bellunese del Cnsas, Alex Barattin con un po’ di imbarazzo. «Questa cifra dimostra la bontà della gente che ci circonda, perché è davvero una somma importante. Certamente i tanti interventi che facciamo ogni anno hanno un peso e chi ci apprezza sa che ogni piccolo contributo può fare la differenza». È presto per dire come verranno investiti i soldi del 5 per mille, ma non ci sono dubbi su quali siano le necessità del Soccorso Alpino: «Ci troveremo nei prossimi giorni per decidere», prosegue Barattin, «ma sicuramente quei soldi saranno preziosi per aiutarci a rinnovare i materiali. La Regione Veneto ci sostiene per tutti gli investimenti in conto capitale, cioè per le spese più considerevoli, ma ogni volontario ha i propri materiali e si tratta di cose che si usurano rapidamente. I costi personali dei nostri materiali vengono coperti dal Cnsas per circa il 18%, quindi tutto quello che arriva in più per aiutarci è prezioso».
I volontari del Soccorso Alpino rischiano la vita ogni giorno per salvare gli altri, ma Barattin non rinuncia a sottolineare: «Quello che facciamo è pericoloso, è vero, ma tutte le associazioni sono importanti e il mio pensiero va a chi stasera andrà in casa di riposo a dare da mangiare ai nostri nonni».
Aiutare gli altri è la missione di un’altra realtà amatissima dai bellunesi: è “Insieme si può” che in questi giorni riceverà poco meno di 73.600 euro dal 5 per mille del 2017: «C’è un calo di circa seimila euro», osserva Piergiorgio Da Rold, «ma sappiamo che la competizione è enorme e che la gente ci apprezza. Ogni anno spediamo settemila lettere per sensibilizzare le persone ad offrirci il 5 per mille e in genere rispondono circa in duemila. Il meccanismo della ripartizione del denaro di chi non firma è automatico e premia le grandi associazioni. Raggiungere tutti, spiegando quanto è importante quella firma, non è facile, ma continueremo la nostra campagna». In questo 2019 “Insieme si può” ha un grande progetto che punta sull’istruzione delle bambine e dei bambini dei Paesi in maggiore difficoltà, dall’Uganda all’Afghanistan, passando per il Madagascar. «Insegnare a tutti a leggere e a scrivere può cambiare le sorti di quei Paesi», ricorda Da Rold, «e la nostra campagna punta proprio su quanto una firma possa fare la differenza».
Donare il 5 per mille dell’Irpef, infatti, è a discrezione del contribuente, e avviene contestualmente alla dichiarazione dei redditi. Si tratta di soldi che lo Stato ripartisce tra enti riconosciuti perché svolgono attività socialmente rilevanti. —
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