Il Bellunese serve il gusto nel piatto

Presentata la rassegna enogastronomica. Dieci appuntamenti per dieci ristoranti
Gruppo risptratori bellunesi
Gruppo risptratori bellunesi

BELLUNO. Le potenzialità enogastronomiche del Bellunese come uno degli elementi fondamentali per incentivare anche lo sviluppo turistico del territorio.

Questa la filosofia, promossa da Confcommercio Belluno, che sta alla base della rassegna “D’inverno a tavola”, giunta quest’anno alla 22a edizione. Organizzata dall’Ascom con l’appoggio di “La strada dei formaggi e di sapori delle Dolomiti bellunesi” e il patrocinio del Comune di Belluno, la manifestazione è stata presentata ieri nel Cubo di Botta di Palazzo Crepadona e si svolgerà dal 20 gennaio al 23 marzo. “D’inverno a tavola”, come per le scorse edizioni, prevede delle serate in ristoranti della provincia all’insegna dei prodotti tipici locali. Quest’anno si terranno il venerdì, alle 20. Ecco l’elenco dei dieci ristoratori che sapranno “ammaliare” i gourmet e gli amanti del gusto: si parte venerdì con “La Baita” di Livinallongo, il 27 gennaio “La Taverna” a Belluno, il 3 febbraio “Alla Stanga” di Mas di Sedico, il 10 febbraio “Chalet Pino Solitario” di Vigo, il 17 febbraio “La Lioda” di Auronzo. Il 23 febbraio sarà la volta della “Baita à l’Arte” di San Gregorio, “La Cusina de Belun” il 2 marzo, il 9 “La Gioi” di Feltre. Per finire, “Cianzia” di Borca il 16 marzo e il 23 “Monaco Sport Hotel” a Santo Stefano.

Nell’ambito dell’iniziativa si svolgerà anche la terza edizione della manifestazione “Chef per un piatto”: i partecipanti alle serate dovranno indovinare gli ingredienti di una delle portate previste dal menù e il vincitore si aggiudicherà una cena gratuita per due persone. Novità di quest’anno è la “presenza” del miele delle Dolomiti che, insieme al formaggio Piave, è l’unico prodotto della provincia di Belluno ad aver ottenuto il marchio Dop, dal 2011. Dal tricorno ripieno alla ricotta miele e pinoli ai tortelli ai formaggi saltati al burro e miele e lo stracotto di cervo al miele e ginepro: i piatti presentati nelle dieci serate saranno tutti a base di Tarassaco, Acacia, Tiglio, Castagno, Rododendro e Millefiori, le sei tipologie di miele delle Dolomiti bellunesi. «Da un po’ di anni il miele viene accostato anche al salato ed è diventato ingrediente di primi e secondi piatti», sottolinea Serena Turrin di Apidolomiti. «Non dimentichiamo che gli apicoltori svolgono un ruolo fondamentale sul territorio. Allevando le api garantiscono anche la biodiversità e le altre categorie di prodotti».

«Confcommercio ha preso in carico la rassegna sei anni fa», evidenzia Franco Debortoli, presidente Ascom, «e continua a essere in linea con quella che è la nostra convinzione, ossia che la valorizzazione dei prodotti enogastronomici è importante per la memoria storica e culturale del nostro territorio». «La rassegna è un momento di confronto tra tante esperienze e punti di vista», commenta Massimo Simionato, presidente di “La Strada dei formaggi”, «i 230 soci della “Strada” sono tutti convinti del percorso intrapreso e condividono appieno iniziative come questa». E se secondo Gianpaolo Sasso, coordinatore dell’itinerario, i ristoratori sono «gli ambasciatori delle eccellenze del nostro territorio», il presidente della Camera di commercio Paolo Doglioni ha messo in risalto la necessità di aumentare i “dotati” del marchio di qualità “Q”. «La scelta di presentare la rassegna al Cubo», ha spiegato l’assessore Maria Grazia Passuello, «vuole dimostrare che cultura è anche mangiare bene. Bisogna andare avanti coniugando turismo, buona tavola, paesaggio, accoglienza». Ospite d’eccezione della rassegna sarà Giorgio Fornasier, che animerà tutte le serate: «Sarò presente come “jukebox senza schei”, cantando anche a richiesta. Da ex Belumat posso senza dubbio dire che questa manifestazione “tien bota”».

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