Il bilancio 2014 Registrati in media 411 reati al mese

BELLUNO. Sicurezza pubblica? Si può fare di più. Facciamo qualche sintetica considerazione sullo stato della sicurezza pubblica basandoci sui dati dei “delitti commessi” nel 2014 (elaborati agli inizi del 2015 dal Ministero dell’Interno- Dipartimento della pubblica sicurezza) ma non sono ancora consolidati, perché soggetti ad aggiornamento da parte delle forze di polizia territoriali e, quindi, destinati ad aumentare.
Occorre, poi, non dimenticare che c’è una percentuale alta (del 50% secondo taluni osservatori) di delitti che non vengono denunciati per una serie di motivi, non ultimo quello della mancanza, sul territorio, di un presidio di polizia vicino ai cittadini, al quale rivolgersi per un aiuto immediato. Dunque, nel “cervellone” informatico nazionale sono stati immagazzinati, sino ad ora, 2 milioni 662 mila 302 delitti denunciati nel 2014 a fronte dei 2 milioni 892 mila 155, definitivi, del 2013. Sembrerebbe ancora non superabile il tetto dei 3 milioni di delitti commessi dopo l’avvicinamento a tale valore che si era registrato negli ultimi due anni. Nella statistica nazionale del 2014 mancano, comunque, una buona parte dei delitti denunciati nel mese di dicembre, periodo dell’anno che, di norma, coincide, secondo l’esperienza, con una più solerte attività dei “manolesta”.
In media, dunque, nel 2014 sono stati commessi circa 7.300 delitti al giorno, di cui solo per 1.700 circa sono stati “scoperti” gli autori, con una media giornaliera di 2.840 persone denunciate, in stato di arresto o di libertà. Per quanto riguarda gli stranieri, dopo gli aumenti degli ultimi tre anni (282 mila 989 delitti nel 2011, saliti a 290 mila 620 nel 2012 e a 306 mila 746 nel 2013), nel 2014, il dato di 295 mila 640 sembrerebbe confermare una loro minore partecipazione in attività delittuose.
A Padova e provincia, sul totale di 38.746 delitti denunciati nei primi undici mesi del 2014 (una media di 3.520 al mese), oltre il 50% (22.433) rientrano nella categoria dei furti in generale e, tra questi, quelli nelle abitazioni hanno superato ancora il tetto dei 4 mila, con un incremento anche delle rapine in casa. Eventi, come noto, tra i più ansiogeni per i cittadini.
A Venezia, i 41.672 delitti (una media mensile di circa 3.800), indicano un decremento rispetto agli ultimi due anni ed anche in questa provincia il 60% circa (27.262) è imputabile ai furti (4.408 quelli nelle case, furono 4.758 nell’intero 2013). Nell’azione di contrasto i segni negativi rilevati rispetto agli ultimi anni indicano uno scarto destinato, probabilmente, ad annullarsi una volta che il dato del 2014 sarà diventato definitivo. I 4.523 delitti del 2014 di Belluno (411 al mese), mostrano un contesto territoriale, nel complesso, meno problematico di altri. I 1.605 furti rappresentano il 35% dei delitti complessivi con 407 furti in abitazione. Una sola rapina nella “pubblica via”, nessuna in banca e in uffici postali. A Treviso, i furti sono stati 13.699, cioè oltre il 60% del totale dei delitti (21.843). Quando il dato 2014 sarà consolidato è quasi certo che non vengano superati i valori dei delitti del biennio 2012/2013. La nota dolente, come già sottolineato per le altre province, è sempre quella dei furti nelle abitazioni (3.877) con un +11% rispetto allo stesso periodo del 2013. Anche il dato delle estorsioni (48), rispetto a quello degli ultimi quattro anni, rileva un aspetto meritevole di particolare attenzione investigativa.
Alla domanda se sulla sicurezza pubblica si può fare di più per migliorarla, l’unica risposta che mi pare accettabile per i cittadini è che si debba fare di più, dando gli strumenti adeguati alla Polizia di Stato e all’Arma dei Carabinieri ( in perenne affanno sul piano delle risorse umane e materiali) il cui impegno è fuori discussione, accentuando la polizia di prevenzione, costruendo carceri per far espiare le condanne ai delinquenti e rendere così effettiva la pena, evitando di fare polemiche strumentali o forzature retoriche. E, soprattutto, senza aspettare le ulteriori emergenze criminali che incombono come il terrorismo.
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