Il bilancio del sociale «Sostenere le famiglie»

L’appello del vicepresidente della Conferenza dei sindaci della Usl 1 Sisto Da Roit gli amministratori hanno approvato il conto d’esercizio 2014 e il Piano di zona

BELLUNO. «Rischiamo di giocarci il futuro». È un grido d’allarme quello lanciato durante la Conferenza dei sindaci ieri a palazzo Rosso. I conti della gestione degli esercizi sociali per il 2014 sono in ordine, la valutazione sul Piano di zona è stata discussa ed approvata. Ma la preoccupazione dei sindaci per il futuro del Bellunese è alta. «Come amministratori stiamo cercando di gestire al meglio la situazione presente ma dobbiamo pensare al futuro» spiega Sisto Da Roit, sindaco di Agordo e vicepresidente della Conferenza dei sindaci.

Spunto per il dibattito è la valutazione sul Piano di zona relativa al 2014. Un documento che comprende tutti i progetti e gli interventi legati al sociale nel territorio bellunese. «I limiti di età sono sopra la media» spiega Da Roit, «nella nostra provincia c’è un elevato numero di tso e siamo una delle zone più colpite dal fenomeno dei suicidi. Senza contare che in tre anni ci sono stati circa 400 aborti. Le famiglie sono sempre più disgregate e isolate, anche per via della conformazione del territorio».

Ecco perché, secondo il sindaco di Agordo, sarebbe importante concentrarsi ancora di più sulle politiche per la famiglia. «Serve una riflessione forte su quello che dobbiamo costruire a livello strutturale: forse sarebbe meglio pensare a come sostenere le famiglie. Mi riferisco ad esempio ai finanziamenti: bisogna verificare se il percorso che abbiamo intrapreso è quello giusto».

Il vicepresidente della Conferenza dei sindaci porta come esempio l’Agordino, dove sono diminuite le ore in cui è a disposizione lo psicologo e dove le consulenze agli adolescenti sono diminuite del 15%. Ed ancora gli asili nido o, cambiando zona, il consultorio dello Zoldano, accorpato a Belluno.

Tante le problematiche che i sindaci si trovano ad affrontare in campo sociale. Per il 2014 il bilancio delle ex “Funzioni obbligatorie” tra Comuni e Usl 1 ammonta a 10.568.715,01 euro. A pesare maggiormente è l’area disabilità con una spesa di oltre otto milioni di euro. Segue il capitolo dedicato all’area Infanzia Adolescenza Famiglia, un milione e mezzo di euro, ed infine l’area Direzione centrale che comprende anche servizi lavorativi (810 mila euro). Nelle spese incidono molto i costi del personale, pari all’82% degli importi stanziati, mentre i beni sanitari hanno inciso per l’1% e i servizi non sanitari per il 16%.

A conti fatti, i risultati di esercizio per la gestione sociale hanno visto il bilancio chiudersi positivamente con un avanzo di circa 210 mila euro, di cui 123 mila per funzioni obbligatorie. La Conferenza dei sindaci ha preso atto il conto d’esercizio 2014 e la relazione sul monitoraggio del Piano di zona per lo scorso anno. (v.v.)

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