«Il bilancio dell’asilo è fallimentare»

Agordo. La minoranza sbatte la porta in consiglio comunale e accusa l’amministrazione Da Roit anche di immobilismo

AGORDO. «Il bilancio dell'asilo è ancora una volta fallimentare» e la minoranza lascia l'aula. Dopo la mancata partecipazione al consiglio di luglio, “ImmaginiAmo Agordo” è ricorso un'altra volta al gesto eclatante per manifestare il proprio disappunto per le scelte della maggioranza guidata dal sindaco Sisto Da Roit. Lo ha fatto lunedì in consiglio. Al momento del voto sul bilancio dell'Azienda speciale Agordo Servizi (che gestisce farmacia e asilo nido), Roberto Chissalè, Cristina Bien e Giulio Favretti hanno abbandonato l'aula.

Poco prima era stato Chissalè a spiegare con un lungo intervento, il punto di vista del gruppo circa il «bilancio fallimentare relativo all'asilo nido comunale» il cui deficit «è sempre abilmente mascherato all'interno del bilancio dell'Azienda Agordo Servizi». I numeri da cui muove la riflessione di ImmaginiAmo Agordo li aveva spiegati il presidente dell'azienda stessa, Sergio De Riva.

L'asilo nido ha un passivo pari a 154.901 euro (ricavi 101.410 euro, spese 256.311 euro) coperto in parte con gli utili della farmacia (128.093 euro derivanti da 1.369.376 euro di ricavi e 1.241.283 euro di spese) e in parte con un contributo comunale (26.808 euro). Cifre di fronte alle quali Chissalè ha parlato senza mezzi termini di un decennale «sperpero di denaro dei cittadini di Agordo» che a suo giudizio si aggirerebbe sul milione e mezzo di euro. «Soldi», ha detto «sottratti a possibili investimenti in tutti i settori, dal sociale, alla cultura, lavori pubblici, sport». Una situazione di “rosso strutturale” che per Chissalè vede l'inerzia dell'amministrazione. «Più volte le minoranze hanno invocato la necessità d'intervenire per risolvere questa grave situazione, dando disponibilità a un confronto schietto e costruttivo», ha detto Chissalè «mai avuto una risposta. Le soluzioni per razionalizzare le spese ci sono, gli ambiti dove intervenire li abbiamo individuati da tempo, purtroppo manca la vostra volontà e disponibilità politica a un incontro». Chissalè ne ha avute anche per il precedente cda («nonostante i bilanci in rosso nel recente passato veniva elargita una sostanziosa indennità al precedente presidente del cda» e «nessun riscontro positivo dalle politiche gestionali del precedente cda, anzi con la certificazione Iso si determinano ulteriori aggravi economici») e per quello attuale («De Riva si è assunto l'onere di avallare scelte politiche economicamente disastrose per il nostro comune, scelte con cui si renderà complice di un modo di gestire la cosa pubblica vecchio, superficiale, incapace di decidere e migliorare»). Infine Chissalè ha da un lato affrontato il tema delle «sinergie» con la materna «che gode di un corposo contributo comunale necessario a pareggiare il bilancio, anche questo, da oltre un decennio, in un rosso strutturale», dall'altro ha espresso preoccupazioni per il futuro del bilancio della farmacia qualora gli acquisti della casa di soggiorno di Taibon venissero spostati nella farmacia comunale di Taibon.

Gianni Santomaso

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