Il boom degli accompagnatori di media montagna

A differenza delle guide alpine questa figura è specializzata  in trekking ed escursionismo  e non può operare dove  serve l’ attrezzatura alpinistica 

BELLUNO

Nel giro di pochi anni ha già diplomato una cinquantina di professionisti, provenienti soprattutto dalle Prealpi. Il collegio delle guide alpine venete sta facendo spazio a una nuova figura professionale: l’accompagnatore di media montagna. «Sono i nostri cugini» spiega Alberti, presidente delle guide venete, «è una professione che in Veneto è stata istituita nel 2014 e siamo già alla terza selezione di ragazzi».

Mentre la guida alpina necessita di una specializzazione di alto livello nel campo dello sci alpinismo, dell’arrampicata su roccia e in quella su ghiaccio, il percorso per diventare accompagnatore di media montagna è più semplice (ed economico).

«I due professionisti lavorano su un territorio diverso» spiega Alberti, «la guida alpina opera in montagna a 360 gradi, ad eccezione della pista battuta che è appannaggio dei maestri di sci, l’accompagnatore di media montagna è specializzato in trekking ed escursionismo e non può operare dove è necessaria attrezzatura alpinistica».

La montagna, però, offre opportunità per tutti. «Il trekking ora va molto» continua il presidente del collegio, «e quest’anno abbiamo avuto tantissimi ragazzi che hanno partecipato al bando: abbiamo dovuto operare una scrematura prendendo 25 candidati che arrivano da varie parti del Veneto, specialmente dalle Prealpi. Molti sono specializzati in geologia, botanica o in storia - in particolar modo sulle vicende belliche - e accompagnano il cliente in un percorso che non è solo escursionistico ma anche culturale. Mettendo, però, al primo posto la sicurezza proprio come fanno le guide alpine». —

V.V.

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