Il buco della “Nis” supera i 2 milioni di euro

Il liquidatore Giuseppe Benini: «Ai primi di novembre libri in tribunale» «Difficile pagare tutti i creditori». A rischio la Sportivamente Belluno
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Costituita la società Alpe del Nevegal e firmato l’accordo coi sindacati, la fine della Nis è vicina. Dopo mesi di silenzio, a spiegare come stanno le cose, è il liquidatore Giuseppe Benini.

Quando saranno depositati i libri della Nis in tribunale, decretandone così il fallimento?

«Devo ancora preparare tutta la documentazione per presentare il ricorso per la procedura di fallimento: credo che quest’ultima azione, che siglerà la fine della società, avverrà ai primi di novembre. Oggi si può ragionare con maggiore serenità su questo argomento, visto che le bocce si stanno fermando una volta per tutte».

Una volta depositati i libri cosa succederà?

«Il debitore, cioè la Nis, sarà sentito dal tribunale, si farà il punto della situazione e si deciderà il da farsi. Se il tribunale accoglierà il ricorso, verrà nominato il curatore fallimentare, che dovrà compiere tutte le azioni per pagare i creditori della società».

Ma quanti soldi resteranno in cassa alla Nis?

«La Nis non avrà più un euro, una volta sistemate le posizioni dei lavoratori. È per questo motivo che non posso ancora depositare i documenti: restano ancora dei conteggi da fare. Dobbiamo pagare quindi i dipendenti e versare i contributi all’Inps, anche se parte del Tfr rimarrà fuori. La mia filosofia è stata di mantenere in vita il Nevegal attorno a cui ruotano duecento operatori turistici. L’obiettivo, con fatica e tanta determinazione, è stato raggiunto».

A quanto ammonta il debito della Nuovi impianti sportivi?

«Si superano notevolmente i due milioni di euro. Nel bilancio di esercizio 2011-2012, chiuso a maggio di quest’anno, si parla di 2.519.000 euro».

Come farà la Nis a pagare i suoi creditori?

«Non c’è possibilità per questi di venir risarciti, se non in modo proporzionale al credito che avanzano, in base alle risorse che la società avrà a disposizione dopo che tutti i suoi beni saranno stati venduti per creare liquidità».

Ma quanti sono i creditori della Nuovi impianti sportivi?

«Sono una cinquantina, tra i cosiddetti creditori privilegiati e quelli chirografari. I primi, ovvero dipendenti e professionisti (consulenti, ingegneri, collegio sindacale), saranno i primi a essere pagati non appena saranno venduti i beni della società; i secondi, invece, sono i fornitori di energia elettrica (in questo caso l’Edision) e la ditta che ha eseguito le manutenzioni degli impianti».

Anche la Sportivamente Belluno avanza dei crediti dalla Nis. Potranno essere pagati?

«La Sportivamente Belluno non riceverà mai quei 407 mila euro prestati alla Nis, perché quest’ultima non ha un euro. Qualora fossero venduti i beni, la Sportivamente sarà risarcita nella percentuale del credito avanzato».

Ma i beni della Nis sono gli impianti che ora la new co. ha preso in affitto.

«L’Alpe del Nevegal, finita la sua esperienza, potrà chiedere di comprare questi impianti, partecipare all’asta di vendita o restituire i beni al curatore fallimentare. Dovranno valutarlo gli imprenditori».

Per la Sportivamente Belluno (capitale sociale 10 mila euro) si prospetta quindi la messa in liquidazione. A questo punto viene da chiedersi se sia stata una mossa ponderata finanziare la Nis con i soldi della Sportivamente.

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