Il bullo della scuola farà lavori socialmente utili
BELLUNO. Il bullo farà lavori sociali. Nell’udienza preliminare che il Tribunale dei minori di Venezia ha fissato per il 25 marzo, l’avvocato difensore Rosalisa Sartorel chiederà la messa alla prova per il suo assistito, che nel frattempo ha compiuto 17 anni e frequenta la stessa scuola, nella quale gli è stato contestato lo stalking nei confronti di un compagno di classe tutelato da Roberta Resenterra. Il reato è stato commesso in concorso con un altro studente, la cui posizione però sarebbe meno pesante. Sarà il gup a decidere la durata del periodo di questi lavori di pubblica utilità, dopo aver ricevuto il programma condiviso dall’indagato e da un ente a carattere socio - assistenziale. Può essere un Comune, ma anche una casa di riposo. Bisognerà tenere conto degli impegni scolastici, intanto il processo è sospeso e lo stesso tribunale stabilirà una data, per verificare che tutto sia stato fatto per bene. Se sì, allora sarà tutto finito e a mai più ricascarci.
La vicenda è del giugno di due anni fa, quando emerge che due ragazzi non solo hanno maltrattato un compagno di classe, ma si sono permessi di riprenderlo in un video fatto girare per i social network e contenuto anche in una chiavetta Usb.
Mesi da incubo per questo ragazzo più debole tormentato, umiliato, deriso, strattonato e percosso. Nelle immagini ravvicinate, si vedono manate violente sulla schiena, sul collo, sul capo, torsioni altrettanto violente del collo e della testa. E non una volta sola, ma molto spesso, nelle pause tra un’ora e l’altra di lezione.
I familiari non sapevano nulla, fino a quando sono stati chiamati a scuola, perchè il filmato di quella persecuzione era finito nelle mani del direttore. È così che la famiglia scopre che le angherie andavano avanti ormai da tempo ed erano considerate poco più che uno scherzo, niente di cui vergognarsi. Quanto agli insegnanti, non si erano accorti di niente e avevano saputo qualcosa solo dalle testimonianze di alcune studentesse.
La famiglia è andata a denunciare i fatti e si sono mossi la procura di Venezia e, in seconda battuta, il Tribunale dei minori. La vittima dello stalking ha cambiato scuola e avrà un diploma diverso, mentre chi l’ha tormentato è ancora lì, ma deve aver cambiato completamente atteggiamento.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi