Il Cadore dichiara guerra ai razziatori di funghi

L’Unione montana ha stipulato una convenzione con Palazzo Piloni per ottenere due guardie provinciali a disposizione a vigilare sul territorio
BELLUNO. Giù le mani dai funghi. L’Unione montana del Centro Cadore ha chiesto aiuto a Palazzo Piloni e in particolar modo alla polizia provinciale per il periodo estivo per garantire la sorveglianza nei boschi e sui sentieri silvo-pastorali per contrastare i turisti poco rispettosi delle regole e dell’ambiente. «Si tratta di una cosa che avevamo già fatto un paio di anni fa», spiega il presidente dell’Unione montana nonché sindaco di Calalzo, Luca De Carlo, «e che oggi vogliamo replicare per avere un maggiore controllo soprattutto nei week-end quando si registra un aumento di presenze turistiche nel territorio del centro Cadore».


Per ottenere quest’occhio di riguardo, la comunità montana ha dovuto siglare una convenzione con la Provincia: quest’ultima si impegna a mettere a disposizione due agenti per vigilare sul rispetto delle normative della raccolta funghi, delle strade silvo-pastorali, sulla modalità di conferimento del rifiuto solido e della raccolta differenziata e sulla vigilanza ambientale in generale. I poliziotti saranno attivi da luglio fino alla fine di agosto. Per i servizi resi dalla Provincia l’Unione montana riconoscerà un rimborso.


«Molti dei nostri paesi sono scoperti durante questi mesi estivi, quando arrivano molti turisti. Inoltre, abbiamo anche modificato il nostro regolamento in merito alla disciplina di raccolta dei funghi, ampliando la possibilità di svolgere questa attività anche al sabato e domenica. Abbiamo voluto così dare un’opportunità in più ai turisti che però devono rispettare le regole, vale a dire la raccolta di porcini, finferli o chiodini deve essere autorizzata dalla presenza di un permesso che i raccoglitori devono possedere. Per chi vuole fare il furbo le sanzioni sono abbastanza pesanti si va dai 50 euro ai 208 euro, a cui si aggiunge un aumento di 20 euro per ogni chilogrammo di funghi raccolto oltre la quantità consentita».


Ma De Carlo si sofferma anche sulla necessità di tenere pulito l’ambiente. «La polizia provinciale dovrà controllare che non vengano commessi dei reati legati al deturpamento del territorio come l’abbandono di rifiuti. Si dovrà controllare, infine, chi frequenta i sentieri, perché non tutti sono attraversabili». «Quello che a noi interessa», conclude il sindaco di Calalzo, «non è tanto fare cassa con le sanzioni, ma poter godere sempre di un territorio pulito».


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