Il Cai Agordo piange Nando socio dal lontano 1943

IL LUTTO
La sezione agordina del Cai piange l’ingegner Nando Valletta, socio dal lontano 1943. Sabato, infatti, il 97enne, veneziano di nascita ma bellunese di adozione, è morto nella sua casa di Salce. Nato a Dolo nel 1923, Valletta si era laureato nel 1948 a Padova in ingegneria civile idraulica. Per oltre 50 anni aveva lavorato in Italia e all’estero nella progettazione, supervisione e direzione lavori di impianti idroelettrici e termoelettrici per un totale di 12 dighe, 120 chilometri di gallerie, 20 centrali. In provincia aveva seguito le dighe di Fedaia e Mis, le centrali idroelettriche di Malga Ciapèla, Sospirolo, Fener, Saviner. Appassionato di montagna, aveva cominciato a frequentare l’Agordino da giovane e già nel 1943, in piena guerra, si era iscritto alla sezione del Cai di Agordo.
«Valletta», così lo ricorda la presidente Anna Magro, «ha vissuto metà della storia della nostra sezione. Nel 2018 fu premiato anche con una targa».
Amico di Arvedo Decima e Attilio Tazzer, Nando fu attivo nel dopoguerra anche nella costruzione del rifugio Carestiato e, anche grazie a lui, qualche anno fa, fu possibile il rientro in sede di una preziosa litografia del 1852 raffigurante piazza Libertà e la chiesa arcidiaconale.
«La figura di Valletta», dice Magro, manifestando la vicinanza della sezione alla famiglia, «spinge tutti, e soprattutto i più giovani, a una riflessione sul significato di appartenenza al Cai e sul valore che una persona può dare ad esso. Grazie Nando per aver creduto per così tanti anni nel Cai e nella nostra sezione». —
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