Il Cai di Domegge compie 50 anni
Le celebrazioni con la messa per chi non c’è più e una festa con oltre cento ospiti
DOMEGGE DI CADORE . La sezione di Domegge del CAI ha celebrato il mezzo secolo di vita il 2 settembre, giorno della sua fondazione, avvenuta nel 1967. Lo ha fatto ricordando con una funzione religiosa i soci defunti in questi decenni, mentre sabato 9 settembre la ricorrenza è stata festeggiata nella Sala San Giorgio dalla presidente Luisella Deppi alla presenza del sindaco Lino Paolo Fedon e dei rappresentanti del CAI regionale Emilio Bertan e Renato Frigo e di oltre cento tra soci e invitati.
La presentazione della serata è stata condotta da Gianfranco Vallegussa che ha esordito con la proiezione delle immagini relative alle peculiarità della sezione. Basandosi sulle immagini Vallegussa ha presentato una breve relazione su ciò che la sezione ha fatto e su quanto farà quest’anno e nel 2018.
La storia della sezione l’ha raccontata la persona più adatta perché è pane per i suoi denti: Emilio Da Deppo: «È stata fondata il 2 settembre 1967, da alcuni soci nuovi e da altri che erano già iscritti al CAI. Il Primo presidente Arcangelo Da Rin, rimase in carica a quando, nel 1970, lasciando poi il posto a Natale Da Deppo. L’impegno vero in quegli anni fu il recupero della casera Baion e la sua trasformazione in rifugio. Il Baion è il primo rifugio del CAI di Domegge e venne inaugurato il 18 luglio 1971. La stessa sorte toccò alla casera Cercenà. I volontari del CAI nel 1975 la aprirono al pubblico. Questo secondo rifugio rappresenta un salto di qualità per la sezione, che nel 1976 contava ben 390 soci. Poi nel 1981 a Natale Da Deppo subentra come presidente Remo De Silvestro che rimane in carica 4 anni, lasciando poi il posto a Mario Meneghin che, eletto nel 1985, resta in carica fino al 1996».
Durante la sua gestione viene firmato il passaggio di proprietà del Rifugio Padova al Comune di Domegge.
Per tutti gli anni novanta i direttivi di Meneghin e di Giorgio Valmassoi, subentrato a Meneghin nel 1997. Questi dedicano la totalità delle risorse, un forte impegno volontaristico ed una costante passione per migliorare la struttura del Rifugio Padova, modernizzandolo. Il resto è storia recente. Meritano però un riconoscimento le persone che hanno lavorato a favore della sezione, a cominciare dai segretari che si sono succeduti fino ad oggi. Da Giorgio Teza a Gianmario Da Vià, da Emilio Da Deppo a Plinio Bridda, da Geni Frescura a Giancarlo Da Vinchie.
Vittore Doro
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