Il campo da golf diventerà un vigneto Il sindaco Cavallet: «Il green va a farsi friggere»
BELLUNO. Le bollicine invece delle palline. Dove l’erba era ormai pronta a ospitare un campo da golf con nove buche, cresceranno delle viti di uva da Prosecco. Il destino della zona di Casteldardo, una delle località più suggestive e non solo del comune di Trichiana è cambiato in poche lune. Come nella piana di Cor peraltro, nella frazione bellunese di Castion. Le aziende vinicole della Marca stanno colonizzando i terreni agricoli all’ombra delle Dolomiti, prendendoli in affitto o comprandoli a prezzi talmente alti che sarebbe da ubriachi far saltare l’affare. Tutto regolare, fino a quando qualcuno non esagererà con i trattamenti, a base di pesticidi e altre diavolerie. In quel momento, non sarà più un problema di sobrietà, bensì di salute.
Al municipio di Trichiana, non è arrivato alcun documento, ma nessuno se l’aspettava. Sulla scrivania del sindaco Giorgio Cavallet, nessun chicco d’uva: «Ma possiamo dire con certezza che il campo da golf è andato a farsi friggere, per non dire altro», allarga le braccia il primo cittadino, «c’è stata una trattativa privata tra la famiglia Foscolo e un’azienda trevigiana, pertanto quel terreno nei pressi della villa diventerà un vitigno. Dimentichiamoci quello che diceva il piano regolatore Pati. Uno strumento urbanistico che risale al 1992, era stato scritto a quattro mani con Limana e prevedeva l’idea che quell’immenso terreno a vocazione agricola diventasse un green con nove buche. Non erano previste autorizzazioni, di conseguenza non abbiamo dovuto rilasciarne: siamo stati semplici spettatori di un contratto sottoscritto da due privati. Tutto in regola, ci mancherebbe».
L’amministrazione comunale potrà avere al massimo il ruolo di sentinella. Non è che i coltivatori trevigiani parcheggeranno e potranno fare quello che gli comoda, per sintonizzare il clima della Val Belluna con le esigenze dell’uva da Prosecco: «Noi abbiamo un regolamento di polizia rurale molto severo», garantisce Cavallet, «ci sono dei divieti molto precisi e vedremo di farli rispettare. So che, tra Valdobbiadene e Conegliano, i vitigni vengono trattati anche una o due volte alla settimana, cosa che difficilmente sarà possibile da noi. In poche parole, vedremo di far rispettare gli articoli del nostro regolamento, niente di strano. Vale per tutti, non soltanto per chi arriva nel territorio da fuori».
L’ha saputa il sindaco, ma non soltanto lui. Il paese è piccolo e, in questo caso, può essere un vantaggio: «Qualcuno si è già lamentato, questo posso dirlo. Non nascondo il fatto che ci sia un po’ di maretta, un motivo in più per vigilare, fermo restando che finora tutto è stato fatto nel rispetto delle leggi, pertanto non abbiamo alcun motivo per intervenire. Non c’entreremo nulla, fino a quando, eventualmente, non ci saranno delle irregolarità. In quel momento, potremo tranquillamente dimostrare di essere attrezzati».
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