«Il cane guida non può entrare»
FELTRE. L’albergo le rifiuta il cane guida. La denuncia la lancia la vicepresidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti del Veneto, la feltrina Simona Zanella: «Non vivo senza il mio cane».
La 43enne non vedente assieme al marito Massimiliano Bellini lunedì scorso aveva prenotato una vacanza in un albergo sul Garda in provincia di Verona.
Al momento della prenotazione la vicepresidente Uici ha specificato nella mail diretta all’albergo che con lei c’è sempre anche il suo inseparabile pastore tedesco femmina: Isa.
«Avevamo trovato un’offerta molto interessante su Internet per trascorre le vacanze estive», racconta Simona Zanella che dall’età di 13 anni ha perso del tutto la vista dopo una malattia. La coppia così lunedì sera aveva inviato subito una mail: l’offerta era ancora più interessante perché prenotando in largo anticipo la coppia feltrina avrebbero avuto anche diritto ad un pernottamento gratuito.
«Ho specificato subito che sono una non vedente e che avrei portato il mio cane guida», continua Simona Zanella, «da diversi anni al mio fianco ho sempre avuto un cane guida: da due anni ho appunto Isa».
Isa è un pastore tedesco femmina dagli occhi dolcissimi, diventata con il tempo il suo angelo custode. Sono inseparabili: attraverso gli occhi di Isa che guardano, scrutano ed evitano gli ostacoli, Simona si sente «indipendente, libera, quella libertà che solo il mio cane mi può dare. Lei è una parte fondamentale della mia vita e della mia mobilità».
Il giorno dopo dall’albergo rispondono alla coppia che la loro prenotazione era stata accettata. Neppure dopo 24 ore da quella risposta il marito Massimiliano riceve una telefonata dalla reception che lo manda su tutte le furie. «In poche parole gli avevano detto che il cane non poteva entrare nel loro albergo, insomma non accettavano più la prenotazione», sottolinea Simona Zanella, «quindi per il momento la richiesta sarebbe rimasta in sospeso perché dalla direzione dovevano decidere se accettare o meno il mio cane guida».
Marito e moglie non si sono persi d’animo e il giorno successivo hanno scritto e inviato l’ennesima mail all’albergo specificando che esiste una legge nazionale (numero 34 del 1974) che preve che il cane guida possa entrare in tutti gli esercizi aperti al pubblico. In caso contrario scattano immediatamente le sanzioni, salate, per i trasgressori che possono raggiungere anche i 2500 euro.
«Non ci siamo arresi perché la legge c’è ed è molto chiara su queste cose», tuona la vicepresidente, «purtroppo non è il primo episodio che si verifica non solo a me ma anche ad altri soggetti non vedenti. C’è ancora molta ignoranza su questo argomento così delicato ma, ripeto, la legge oramai parla chiaro ed è ora che i gestori di esercizi pubblici siano più informanti e soprattutto più tolleranti».
Dopo lo scambio di mail al vetriolo e telefonate dai toni accesi tra la coppia e l’albergatore finalmente ieri è arrivata la buona notizia, annunciata dalla coppia feltrina anche su Facebook dove tutta la vicenda è stata resa nota e discussa: Isa potrà trascorrere una settimana di vacanza nell’albergo sul lago di Garda.
Ma a Simona tutta la vicenda lascia ancora l’amaro in bocca. «È sempre una dura battaglia far capire agli altri quanto sia importante un cane guida per un non vedente e come possa aiutarmi a “vedere” ancora», conclude, «Sono contenta che sia finito tutto bene soprattutto per la mia Isa che potrà stare con noi durante le vacanze».
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