Il carcere di Belluno «scoppia» di detenuti

Sovraffollamento e gesti estremi sono i mali che colpiscono la struttura di Baldenich
La casa circondariale di Baldenich
La casa circondariale di Baldenich
BELLUNO. Cinquantacinque detenuti in più del limite consentito, un suicidio, tre tentati suicidi, 13 atti autolesionistici e quattro scioperi della fame. E' stato un anno difficile al carcere bellunese di Baldenich: a sottolinearlo è la Uil Penitenziari che ieri, a livello nazionale, ha diffuso un rapporto choc. L'istituto dolomitico si colloca nelle posizioni alte della classifica: fa peggio di Treviso, Rovigo e Vicenza, ma meglio del Due Palazzi di Padova e del Santa Maria Maggiore di Venezia. Sovraffollamento e gesti estremi sembrano due facce della stessa medaglia, ma il fenomeno resta tremendamente complesso. Sia per i detenuti che per le guardie carcerarie: «Il personale è stanco», afferma da Roma, il segretario nazionale del comparto della Uil Eugenio Sarno. «C'è gente allo stremo delle proprie energie psico-fisiche». Sarno ha i dati del carcere bellunese sotto mano e sono numeri tutt'altro che confortanti. Su tutti, c'è il suicidio di un giovane di Cesiomaggiore, ritrovato morto in una domenica d'autunno quando mancava davvero poco alla sua liberazione. Sovraffollamento. Al 31 dicembre erano presenti a Baldenich 139 detenuti quando la capienza regolare - stando ai numeri della Uil - dovrebbe essere di 84 unità. Lo scarto è evidente: 55 persone in più, il che significa un indice di sovraffollamento pari al 65,5 per cento. Il dato è però nella media regionale (che è del 64,5 per cento). Va molto peggio - almeno su questo fronte - a Vicenza dove si è registrato un boom del 146 per cento. Gesti estremi. Belluno si colloca sulla fascia medio-alta per quanto concerne i gesti estremi: oltre al suicidio del giovane feltrino, la Uil ha contato tre tentativi di suicidio. Servendosi della fredda matematica, si capisce che - fatte le dovute proporzioni con le rispettive popolazioni carcerarie - la situazione a Belluno è più problematica che a Rovigo, Treviso e Vicenza. Nel 2010 si sono registrati anche 13 atti di autolesionismo - detenuti che si sono fatti del male per protesta o disperazione - e quattro scioperi della fame. Guardando alla situazione bellunese e veneta in generale, la Uil si dice "preoccupata" e "pronta alla mobilitazione". Visita in carcere. E proprio da Belluno è cominciato il giro tra le carceri venete del vice-presidente del consiglio regionale veneto Matteo Toscani, che parte da una premessa: «Senza essere polemico, il carcere non è e non può essere un albergo. Detto questo, il fenomeno va monitorato». Una volta ultimato il giro, il consigliere regionale presenterà una relazione all'assemblea di Palazzo Ferro Fini. Quanto a Belluno, il consigliere vede sia luci che ombre: «Il nostro carcere è nella media. Certo, ci sono sezioni più problematiche di altre. La sezione maschile è decisamente difficile. Lo sono molto meno quelle femminile e transessuali, dove sono stati fatti anche importanti lavori».

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