Il cardinale Stella in visita a Canale

È tra i più stretti collaboratori di Bergoglio, fu formato dall’allora vescovo Albino

CANALE D'AGORDO. Un grande devoto di Giovanni Paolo I è salito a Canale d’ Agordo per pregare al fonte battesimale di Albino Luciani.

Si tratta del cardinale Beniamino Stella, originario di Pieve di Soligo, che deve la sua formazione sacerdotale all'allora vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Luciani. Quando, recentemente, Stella è stato creato cardinale, in molti gli hanno riconosciuto di essere una sintesi del tratto umano, della semplicità e al tempo stesso della fermezza nella fede e nella dottrina sia di papa Bergoglio che di Luciani. Che di Luciani ha avuto modo di apprezzare - parliamo sempre di Stella - soprattutto la passione per il Concilio. Stella, si badi, è uno dei principali collaboratori di Francesco, essendo prefetto della Congregazione per il clero. E proprio Bergoglio lo ha voluto a capo dei preti di tutto il mondo.

A Canale il cardinale era accompagnato da monsignor Giuseppe Nadal, parroco di Pieve di Soligo, anche lui prete di Luciani vescovo. Si sono confidati l'un l'altro la speranza che quanto prima il papa del sorriso venga portato agli onori degli altari.

Monsignor Giorgio Lise, all’avvio del processo di beatificazione, nel 2003, quand'era vice postulatore della causa, diceva che ci sarebbero voluti almeno 10 se non 15 anni. «Con la tempistica ci siamo. Lo so che in tanti lo pregano già come un santo, ma bisogna avere pazienza», è la sua raccomandazione. Don Davide Fiocco, la famiglia originaria di Canale, segue la preparazione della positio, ossia quella serie serie di documenti, specie testimonianze, che certificano l’esercizio eroico delle virtù cristiane di Luciani.

Come ha anticipato il cardinale Bertone a Belluno, dovrebbe essere conclusa entro settembre e depositata alla Congregazione per le cause dei santi. In questa sede saranno i teologi e il promotore della fede a dare (o non dare) il sigillo definitivo, chiarendo in particolare gli aspetti teologici controversi.

Al plenum della Congregazione spetterà a quel punto chiedere al papa di approvare la posititio e di proclamare venerabile il candidato alla beatificazione. Solo a quel punto verrà preso in considerazione il miracolo che, se riconosciuto, porterà Luciani diritto all'onore degli altari. Secondo Lise, pertanto, non ha senso oggi parlare di miracolo non riconosciuto. Ci riferiamo a quello del pugliese Giuseppe Denora che, colpito nel 1992 da un linfoma di Hodgkin, si era rivolto a Luciani per ottenere la guarigione. Ma come ha sempre ammesso lo stesso Denora, l'interessato si era sottostante anche a sedute di chemio per guarire. Ed ecco l'incertezza di qualche medico - in via preliminare rispetto alla ricognizione vaticana - sull'autenticità del miracolo attribuito all'intercessione di Luciani.

Francesco Dal Mas

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