Il caso Dal Molin alla Camera Il leghista Pini: «Vergognoso»
BELLUNO. «Un governo schizofrenico apre le braccia ai clandestini e chiude le porte a un anziano partigiano italiano che chiede di morire nel suo Paese».
Il deputato leghista Gianluca Pini denuncia e porta alla Camera il caso di Giovanni Dal Molin, il partigiano 85enne originario di Limana, emigrato in Sud America nel 1958 e ora in Uruguay, dove da ormai tre anni è prigioniero della burocrazia che gli nega il rimpatrio e la possibilità di tornare nella sua Belluno, dove vuole concludere i suoi giorni. Pini, che parla di «paradosso e schizofrenia» di burocrazia e governo, ha presentato un’interrogazione al ministro Alfano, a cui chiede di «attivare ogni canale per consentire il rimpatrio di Dal Molin» e di «spiegare per quale ragione si garantiscono 1.200 euro al mese ai clandestini e nessuna risorsa viene riservata per gli emigrati italiani e reduci di guerra che decidono di tornare in Italia».
Per il deputato leghista, inoltre, «il governo sta vergognosamente esiliando un partigiano. Chieda scusa e si svegli. Giustizia sarà fatta solo quando Dal Molin tornerà nella sua Belluno e i clandestini saranno rimandati nel loro Paese». L’hashtag scelto dal parlamentare a sostegno della causa è: #giustiziaperdalmolin. (ma.ce.)
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