Il Castelliere si svela, apre l’aula
Sedico. Lo spazio didattico, allestito nella torre ricostruita, racconta la storia del sito archeologico
SEDICO. All’insegna della valorizzazione. A Noal di Sedico sono stati inaugurati ieri pannelli e teche che contengono disegni a cura di Fausto Tormen e copie di reperti archeologici abilmente lavorati da artigiani bellunesi e di altri sussidi che raccontano la storia ultramillenaria di un territorio che, insieme a quello della provincia di Belluno, meriterebbe di essere riscoperto e valorizzato. Insieme a tutte le proprie bellezze.
Pannelli e reperti sono contenuti nell’aula didattica allestita all’interno della torre ricostruita sui resti di quella originale, abbattuta nel 1196, del Castelliere di Noal. Gli scavi intorno all’area in questione sono iniziati negli anni’ 80, per poi essere ripresi nel 2010, anno in cui sono emersi i primi resti archeologici.
Un tempo, in epoca medievale, il territorio era stato assoggettato al dominio di Feltre, che aveva sconfitto Belluno: per rievocare la battaglia accanto alla torre alcuni bambini si sono travestiti con tanto di stendardi, scudi e spade di cartone. A presentare l’evento, nell’area archeologica del Castelliere e davanti a circa ottanta persone, è stato il sindaco di Sedico, Stefano Deon, che ha esordito ricordando: «Il sito in questione è un gioiello per il quale è stato creato un percorso pedonale che da Sedico permette di raggiungere agevolmente l’area».
Il primo cittadino ha anche ricordato che i lavori di ristrutturazione del percorso turistico, a cui hanno contribuito anche alcuni studenti del liceo Calvi, erano iniziati nel 2014, ma questo è solo il primo tassello di un disegno più grande. Il vero motivo che dovrebbe spingere il turismo a crescere intorno a quest’area è stata la costruzione dei pannelli che spiegano l’evoluzione del sito archeologico attraverso il tempo.
«Per valorizzare l’intera area insieme ai reperti», ha aggiunto il sindaco, «sono stati spesi 75 mila euro, di cui 25 mila a carico del Comune e la cifra rimanente proveniente dalla Regione. I pannelli contengono le informazioni necessarie per conoscere il sito scritte in più lingue, perché il luogo merita di essere reso fruibile a tutti».
Il sindaco, dopo aver ricordato che con il tempo sono iniziati anche gli studi sull’antico argine intorno alla torre, ha poi ringraziato tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo sogno, dalla pro loco a tutti i volontari, ringraziando in particolare Sergio Innocente, orafo di Feltre, l’architetto Gloria Manera e soprattutto Gianni De Vecchi, volontario del gruppo del Castelliere e anima di un’intera comunità che mira a riscoprire le bellezze del proprio territorio.
Gloria Manera ha poi preso parola ribadendo quanto affermato dal sindaco aggiungendo che il vero obiettivo, poi raggiunto, era «rendere comprensibile il Castelliere» nei suoi elementi essenziali.
Di fatto l’area «contiene resti dell’età del bronzo e del ferro in una sorta di vera stratificazione del terreno che deve essere valorizzato», ha concluso Gianni De Vecchi, già autore anche di libri che mirano alla valorizzazione del territorio di Sedico.
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